Libero
DIGITAL LIFE

Blue Whale Challenge, l'appello e i consigli della Polizia Postale

Tramite la pagina Facebook “Una vita da social” la Polizia Postale fornisce dei consigli ai genitori e ragazzi per difendersi dal Blue Whale Challenge

Blue Whale Challenge, l'appello e i consigli della Polizia Postale Fonte foto: Shutterstock

Contro il Blue Whale Challenge scende in campo anche la Polizia Postale. E lo fa utilizzando lo strumento più diffuso tra i ragazzi: Facebook. Tramite la pagina Facebook “Una vita da Social” la Polizia Postale fornisce a ragazzi e genitori dei consigli su come affrontare l’ultima moda del momento tra i giovani, che in Russia ha fatto più di 150 morti.

Per chi non lo sapesse, la Blue Whale Challenge è una sfida nata nell’ultimo periodo sui social e che molto probabilmente arriva dall’Europa dell’Est. La sfida prende di mira soprattutto ragazzi molto giovani (da i 16 ai 9 anni) che vengono contattati da un tutor (o curatore) che li invita a portare a termine delle missioni: una al giorno per 50 giorni. Non si tratta di semplice sfide che, se completate, portano a una ricompensa, bensì delle prove che cercano di annullare l’autostima del ragazzo fino a convincerlo che la sua vita non vale nulla per portarlo al suicidio.

Cosa è la Blue Whale Challenge

È impossibile definire la Blue Whale Challenge un semplice gioco: troppi sono i ragazzi che si sono fatti convincere dal tutor e hanno seguito tutte le sue indicazioni. Le prove della Blue Whale Challenge (che in italiano vuol dire la Sfida della Balena Blu e prende il nome dalle balene spiaggiate che vanno incontro alla morte) variano a seconda del curatore e diventano sempre più crude con il passare dei giorni. I tutor obbligano i ragazzi ad autoinfliggersi delle punizioni corporali, a non parlare per giorni con i propri genitori, a sporgersi dai cornicioni dei palazzi o a svegliarsi nel cuore della notte per vedere film horror. Fino ad arrivare alla prova più difficile, l’ultima. Prima che la sfida si diffondi anche in Italia, la Polizia Postale è scesa in campo, pubblicando dei consigli sulla pagina Facebook “Una vita da social” sia per i genitori sia per i ragazzi per prevenire qualsiasi tipo di diffusione del Blue Whale Challenge. Nel frattempo la Polizia ha anche raccolte le numerose segnalazioni arrivate da tutta Italia e sta analizzando la situazione cercando di individuare qualche caso sospetto.

Blue Whale Challenge: i consigli per i genitori

  • Aumentare il dialogo. In casi del genere, il dialogo tra genitori e figli è fondamentale. Per capire se i propri figli sono coscienti di cosa sia la Blue Whale Challenge la prima cosa è parlarne. Senza nessun tipo di problema, affrontando la questione apertamente e facendo capire ai ragazzi la pericolosità della sfida.
  • Monitorare i propri figli. Se si nota qualche movimento sospetto del proprio figlio o qualche ferita strana sul corpo, è consigliabile affrontare immediatamente la questione. Ferite corporali e sveglia durante la notte sono le tipiche prove della Blue Whale Challenge.
  • Avvisare le forze dell’ordine. Se vostro figlio è a conoscenza di qualche amico che è stato contattato da un curatore, la prima cosa da fare è contattare i genitori. Se non li conoscete o non sapete come contattarli sarà necessario rivolgersi direttamente al Commissariato di Polizia più vicino.

Blue Whale Challenge: i consigli per i ragazzi

  • Non sei obbligato a preseguire. Se vi siete lasciati convincere da un tutor ad affrontare qualche prova del Blue Whale Challenge non siete obbligati a continuare. Parlatene con i vostri genitori e nel caso sporgete denuncia alla Polizia, in modo da fermare la sfida.
  • Salvare i propri amici. Se conosci qualche ragazzo che sta portando a termine la Blue Whale Challenge, parlane immediatamente con i sui genitori o con un adulto: un intervento tempestivo potrebbe salvarlo da un gesto estremo.
  • Denuncia i curatori. Se conosci qualche curatore o tutor, non bisogna avere nessun timore: la denuncia è l’unica azione possibile. Lo stesso vale se qualche persona ti ha aggiunto su qualche gruppo strano: bisogna segnalare immediatamente la situazione alla Polizia di Stato.
  • Nessuno può decidere per te. Infine, il consiglio più importante: nessuno può decidere sulla tua vita.