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Microsoft lancia Copilot per Windows 11 e cambia tutto

Windows Copilot è l'integrazione totale dell'AI di OpenAI dentro il sistema operativo di Microsoft: con la collaborazione degli sviluppatori cambierà tutto

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Alla conferenza Microsoft Build che si è aperta ieri a Seattle, e che terminerà domani, il gigante di Redmod ha sganciato una vera e propria bomba: sta arrivando Windows Copilot, che trasformerà Microsoft Windows 11 nel primo sistema operativo con l’intelligenza artificiale integrata, completamente, nel flusso di lavoro.

Il nome Copilot è stato già usato per Microsoft 365 Copilot, cioè l’integrazione dell’AI di ChatGPT in Microsoft 365 (il nuovo nome di Office). Windows 11 Copilot è la naturale conseguenza: stessa tecnologia, cioè quella di Bing Chat, ma a livello di sistema operativo e non più di singola app. Ciò vuol dire, per farla molto breve, che l’AI di OpenAI adesso può essere utilizzata per il lavoro generale, con tutte le app e non solo con quelle di Microsoft. In pratica, ora cambia tutto.

Come funziona Windows Copilot

Windows Copilot sarà disponibile su Windows 11 a partire da giugno, tramite Windows Update. Concretamente, è una nuova icona inserita al centro della barra del menu Start. L’icona ha una forma molto simile a quella del logo di OpenAI, ma ha il colore blu tipico di Windows 11. Questo dettaglio dice già tanto su quanto Microsoft voglia integrare OpenAI nel suo business.

Quando l’utente fa clic sull’icona, alla destra dello schermo appare una sidebar, una barra laterale che contiene al suo interno il chatbot derivato da ChatGPT, cioè il “copilota“.

Il copilota può fare molte cose, basta chiedergliele tramite la chat: può fornirci risposte a domande complesse, può agire sulle impostazioni del PC per far cose che noi da soli non riusciamo a fare, può eseguire operazioni su (o a partire da) documenti aperti in qualunque app installata sul computer.

Ad esempio è possibile trascinare un file Pdf dentro la barra del Copilota e chiedergli di riassumere il documento, spiegarcelo o riscriverlo da zero con le stesse informazioni.

E’ anche possibile chiedere al Copilota di mettere della musica, che verrà riprodotta dall’app di Spotify in base ai nostri gusti e alle nostre preferenze. Si potrà chiedere a Windows Copilot un suggerimento per creare un logo e ci verrà proposto di usare Adobe Express per farlo.

Ma non solo: si potrà chiedere a Copilot di fare un logo per un tipo specifico di attività commerciale e l’assistente aprirà un template di Adobe Express compatibile con la nostra richiesta, che noi potremo poi modificare come preferiamo e, di nuovo tramite la sidebar del copilota, potremo chiedere a Windows Copilot di inviarlo per noi ai nostri colleghi.

Copilot e le app esterne

E’ chiaro che le potenzialità di questo nuovo copilota di Windows 11 sono virtualmente infinite, specialmente perché può accedere ai dati e ai file di applicazioni non di Microsoft. Anche perché il prossimo passo sarà poter fare tutto ciò chiedendolo con la voce, con linguaggio naturale: Microsoft non lo dice ancora, ma è chiaro che arriveremo lì e forse anche molto presto.

Gli sviluppatori di app per Windows, però, dovranno fare la loro parte: le app di terze parti e il sistema operativo di Microsoft potranno dialogare e scambiarsi dati tramite appositi plug-in.

Impariamo insieme

Alla prima apertura della sidebar del copilota viene mostrato un messaggio, che recita così: “Impariamo insieme. Windows Copilot è potenziato dlal’AI, quindi sorprese ed errori sono sempre possibili. Assicurati di controllare i fatti e di condividere i feedback affinché possiamo imparare e migliorare!“.

In questa dichiarazione c’è tutto l’approccio di Microsoft all’AI: arrivare sul mercato prima degli altri, anche se la tecnologia non è ancora pronta al 100%.

Microsoft, cavalcando la nuova onda delle AI generative, sa che può raggiungere e superare Google nel settore della ricerca e macOS in quello dei sistemi operativi, proponendosi per la prima volta dopo decenni come l’avversario da raggiungere e superare e non più come il numero due che insegue qualcun altro.

Microsoft lo sa benissimo e vuole giocarsi questa carta a tutti i costi. Anche a costo di “sorprese ed errori“.

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