Libero
SCIENZA

La missione Euclid raggiunge l'Universo oscuro: avvistate 100.000 galassie in 5 ore

Sono oltre 100.000 le galassie individuate dal telescopio spaziale della missione Euclid, in sole 5 ore di mappatura: ecco tutto quello che sappiamo.

Pubblicato:

Lo spazio continua ad essere fonte di infiniti misteri, alcuni probabilmente impossibili da svelare – almeno ancora per molto tempo. Ma la missione Euclid potrà aiutare gli scienziati a fare luce su uno degli enigmi più avvincenti di tutti i tempi: la composizione e l’evoluzione dell’Universo oscuro. Il telescopio spaziale, lanciato ormai alcuni mesi fa, ha ufficialmente iniziato il suo lavoro e, nelle prime 5 ore di mappatura, ha già individuato oltre 100.000 galassie. Scopriamo qualcosa in più.

Le galassie avvistate dalla missione Euclid

Euclid è il nuovo telescopio spaziale dell’Agenzia Spaziale Europea, lanciato lo scorso luglio 2023 ed entrato in orbita circa un mese dopo: per tutto questo tempo, gli astronomi hanno duramente lavorato per compiere sperimentazioni e osservazioni scientifiche di routine, risolvendo anche dei piccoli problemi che si sono presentati nelle fasi iniziali. La prima immagine ripresa dal telescopio, pubblicata lo scorso 7 novembre, ritrae l’ammasso di Perseo a colori. È uno scatto ad altissima definizione, che mostra un’elevata capacità di catturare dettagli lontanissimi.

Infine, la missione ha potuto prendere il via. Il 13 febbraio 2024, la strumentazione di Euclid si è attivata per dare inizio alle osservazioni che impegneranno il telescopio per i prossimi 6 anni. I risultati sono già sorprendenti: nelle prime 5 ore di mappatura dell’Universo, sono state avvistate oltre 100.000 galassie. Possiamo solo immaginare a che numero si arriverà nel corso della missione, che in effetti ha come obiettivo qualcosa di molto ambizioso: catalogare circa 1,5 miliardi di galassie, per studiare il curioso fenomeno della distorsione galattica.

Che cos’è la missione Euclid

La missione Euclid risponde all’esigenza di esplorare in maniera più approfondita lo spazio e in particolare ha un obiettivo decisamente molto ambizioso: indagare l’espansione dell’Universo negli ultimi 10 miliardi di anni. Ciò servirà non solo a scoprire in che modo si è evoluto, ma anche a migliorare le attuali conoscenze sulla materia e sull’energia oscura, che rappresentano due enormi misteri per l’astrofisica moderna. Per fare questo, il telescopio è dotato soprattutto di due strumenti. Il primo è il NISP, che lavora nel vicino infrarosso, mentre il secondo è il VIS, che osserverà ad altissima qualità le galassie.

Uno dei punti di forza di Euclid è che può osservare un’ampia porzione di cielo con una sola “occhiata”: si tratta di un elemento fondamentale, dal momento che l’obiettivo è mappare più di un terzo del cielo nei prossimi 6 anni. La maggior parte delle osservazioni sarà dedicata ad un’indagine più ampia, chiamata Euclid Wide Survey. Permetterà di analizzare una porzione di ben 15.000 gradi quadrati, esterna all’area di inquinamento luminoso del Sistema Solare e della Via Lattea. Il telescopio si concentrerà anche su un’analisi più approfondita, con il progetto Euclid Deep Fields: avrà un’ampiezza ridotta a 40 gradi quadrati e occuperà circa il 10% del tempo totale di lavoro.

L’indagine avverrà mediante il metodo chiamato “step and stare”, che prevede l’osservazione di una zona del cielo per circa 70 minuti, alla quale faranno seguito 4 minuti per spostarsi verso la zona successiva, prima di dare il via ad una nuova osservazione. Nel corso dei prossimi 6 anni, Euclid compirà più di 40.000 passaggi per poter portare a termine la sua missione. Per il momento, tuttavia, il telescopio dovrà concentrarsi sul suo primo anno di lavoro, che coprirà circa il 15% dell’indagine totale. I risultati saranno rilasciati parzialmente nella primavera del 2025 e, in maniera più completa, nell’estate del 2026.