Come un cuore pulsante nello spazio: il telescopio James Webb ha catturato la fusione di due galassie
Sembra quasi un cuore che pulsa nell'Universo: il telescopio spaziale James Webb è riuscito a catturare l'immagine di due galassie nel momento della loro fusione.
A pochi giorni da San Valentino, lo spazio ci regala un’immagine a dir poco romantica e suggestiva: sembra quasi un cuore che pulsa, ma di che cosa si tratta? L’artefice dello scatto è il telescopio spaziale James Webb, che stavolta è riuscito a riprendere il momento in cui due galassie si fondono. È qualcosa di semplicemente spettacolare, nonché una grandissima fonte di preziose informazioni per gli scienziati. Scopriamo qualcosa in più.
Il “cuore pulsante” immortalato nello spazio
Il telescopio spaziale James Webb, in orbita a circa 1 milione e mezzo di km dalla Terra, è ormai da alcuni anni uno dei più preziosi strumenti di cui la NASA può usufruire: grazie alle sue potenti telecamere, ha già scattato numerose foto che hanno immortalato delle vere e proprie “cartoline dallo spazio”. Stavolta si tratta nientemeno che di una fusione galattica, distante molti anni luce da noi. L’immagine è sensazionale e, nel riprendere le due galassie nel momento in cui si fondono, sembra quasi ritrarre un cuore che pulsa.
Non potrebbe esserci niente di più romantico, soprattutto visto che il giorno di San Valentino è appena passato. La NASA ha così deciso di condividere questo scatto spettacolare. Non è in realtà un’immagine del tutto originale: la fusione galattica è già stata in passato ripresa dal telescopio spaziale Hubble e fa parte di una raccolta comprendente ben 59 galassie interagenti. La foto scattata da Webb, tuttavia, è ancora più speciale. I suoi strumenti consentono infatti una risoluzione e una qualità finora inimmaginabili.
Lo spettacolo della fusione galattica
Ma vediamo più da vicino queste due galassie che si fondono: il loro nome è ZW II 96 e si trovano a circa 500 milioni di anni luce dalla Terra, nella costellazione del Delfino. Sono due galassie interagenti, ovvero che subiscono ciascuna l’influenza gravitazionale dell’altra. È proprio questa caratteristica a renderle così speciali: la loro forma è caotica, caratterizzata dai due nuclei galattici luminosi collegati da strutture filamentose, lungo le quali sono presenti numerose regioni di formazione stellare. I bracci a spirale di una delle due galassie, inoltre, sono stati deformati dalla perturbazione gravitazionale causata dal processo di fusione.
ZW II 96 è un obiettivo molto allettante per il telescopio spaziale James Webb, proprio per via delle massicce regioni di formazione stellare. Questa caratteristica rende le due galassie particolarmente ben visibili alle lunghezze d’onda dell’infrarosso, sulle quali lavora Webb. In effetti, gli scienziati le definiscono “galassie ultraluminose all’infrarosso”, sebbene non abbiano ancora raggiunto lo stadio finale di coalescenza, quando cioè saranno completamente fuse in un’unica galassia e offriranno così uno spettacolo ancora più luminoso.
L’immagine della fusione galattica è sorprendente non solo per il fenomeno che ritrae, ma anche per la nitidezza e la risoluzione con le quali è stata scattata. Per gli astronomi, si tratta di una preziosa fonte di informazioni: è infatti possibile osservare ancora meglio la struttura di entrambe le galassie nel momento in cui ha inizio la loro interazione. La zona dei nuclei galattici è caratterizzata da un brillante color azzurro, mentre i bracci delle galassie e le loro regioni di formazione stellare vedono dominare accese tonalità di rosso e arancione. Sullo sfondo, decine di altre galassie lontanissime che forse, un giorno, gli scienziati riusciranno ad esaminare più da vicino.