Le 7 scoperte scientifiche più importanti del 2021
La forma delle proteine, ma anche nuovi farmaci e la fusione nucleare: nel 2021 queste sono state le 7 scoperte scientifiche fondamentali
Niente arresta la scienza. Qualcosa – come, per esempio, una pandemia – può al massimo rallentarla. Quindi nonostante il 2021 sia stato un anno pesante per via della nuova variante del Covid19, la scienza non si è fermata, e ci sono state tantissime nuove scoperte e rivelazioni importanti.
Qui ne abbiamo elencate alcune.
La forma delle proteine
Secondo molti si tratta della scoperta dell’anno, e la rivista scientifica Science lo conferma: un’intelligenza artificiale predice la struttura delle proteine.
Sono due gli algoritmi artificiali che sono riusciti in questa impresa fenomenale: il RoseTTA fold che ha indovinato la struttura di una proteina e di composti proteinici a partire da una sua sequenza di amminoacidi. E poi AlphaFold di DeepMind, che usa i raggi X e una microscopia crioelettronica.
Tecnologie che cambiano tutto, rendendo le strutture proteiche alla portata di tutti.
I farmaci antivirali e gli anticorpi monoclonali contro il Covid19
Non potevano mancare le due scoperte che hanno reso la lotta contro la pandemia da Covid19 un pochino più semplice.
Gli antivirali sono farmaci su cui il mondo scientifico (e non solo) ripone grandi speranze: una pillola annunciata dalle due compagnie farmaceutiche Merck e Pfizer e che si assume alla prima comparsa dei sintomi. I primi studi sono incoraggianti, ma la ricerca continua.
E poi ci sono gli anticorpi monoclonali, che prima della pandemia venivano usati “solo” nella ricerca oncologica. Grazie al Covid19, stanno arrivando anche nella cura non solo per il coronavirus, ma anche per il virus respiratorio sinciziale e per l’HIV resistente ai farmaci.
Nuove speranze per la cura all’HIV
E a proposito di HIV, grandissimi passi in avanti sono stati fatti per la lotta alla più grave delle malattie sessualmente trasmissibili.
In agosto, Moderna ha iniziato due studi di fase 1 su un promettente vaccino a mRNA. Inoltre, questo autunno una donna argentina sembra essere guarita dalla malattia in modo autonomo, senza seguire una terapia farmacologica. È il secondo caso, e gli scienziati lo stanno studiando con attenzione.
Recettori del tatto
Una scoperta che ha vinto un Premio Nobel, quello per la medicina: i due scienziati David Julius e Ardem Patapoutian hanno scoperto come funzionano i recettori alla base del tatto e i meccanismi che regolano la percezione di caldo e freddo.
Julius ha usato la capsicina, la sostanza irritante dei peperoncini, per identificare i recettori nervosi sulla pelle che si attivano con il calore. Ardem Patapoutian ha studiato le cellule sensibili alla pressione, che hanno un ruolo chiave nella stimolazione dei recettori.
Le novità di CRISPR
La rivista Science incorona anche le nuove scoperte della CRISPR, una tecnologia per l’editing genetico che nel 2020 ha ricevuto il Nobel per la chimica.
Nel 2021 infatti abbiamo vissuto l’annuncio dei primi incoraggianti risultati dell’editing genetico in vivo, quindi direttamente sul corpo e non su cellule prelevante precedentemente. In particolare CRISPR cercava di correggere i difetti genetici alla base dell’amiloidosi da transtiretina e dell’amaurosi congenita di Leber di tipo 10.
L’ingegneria delle molecole
Un altro premio Nobel, questa volta alla chimica, assegnato ai ricercatori Benjamin List e David Mac Millan, per la scoperta di un nuovo tipo di catalisi che permette di usare molecole organiche in modo di semplice ed efficiente.
Si tratta quindi di uno strumento per costruire molecole, e richiede la presenza di catalizzatori, sostanze che controllano e accelerano le reazioni chimiche: prima delle scoperte di List e Mac Millan, si pensava esistessero solo due tipi di catalizzatori, metalli ed enzimi. Loro ne hanno sviluppato un terzo, l’organocatalisi asimmetrica che è basata su piccole molecole organiche.
Passi avanti sulla fusione nucleare
Infine, la corsa alla fusione nucleare, per mimare quello che succede nelle stelle con l’obiettivo di produrre più energia in modo pulito.
E i ricercatori della National Ignition Facility ci sono quasi riusciti: hanno scaldato e compresso isotopi di idrogeno con un laser per indurre la formazione di plasma a ioni. In questo modo hanno prodotto quasi abbastanza energia da attivare la reazione.
Una tecnologia a cui tutti puntano, scienziati ma anche ricchi imprenditori.