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Addio a questo famoso marchio di Smartphone

Il gruppo britannico Bullit ha dichiarato bancarotta: addio ad alcuni device rugged molto apprezzati dagli utenti, quelli a marchio CAT e Motorola Defy

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motorola defy Fonte foto: Amazon

Il gruppo Bullitt ha dichiarato bancarotta, l’azienda britannica non produrrà su licenza i famosi smartphone “rugged” a marchio CAT e Motorola Defy e ha licenziato tutti i suoi dipendenti, che ora si stanno riversando su Linkedin per cercare lavoro altrove.

Bullit aveva tentato la ristrutturazione aziendale cedendo il ramo che produce gli smartphone rugged ad un’altra azienda, che avrebbero dovuto creare i creditori per non perdere tutto. Ma i creditori hanno detto no e hanno preferito far fallire il proprio cliente, nella speranza di recuperare qualcosa in seguito tramite il tribunale che, come da prassi, ha già nominato l’amministratore giudiziario.

Il grande dubbio, ora, è per gli utenti: che fine faranno coloro che hanno comprato uno smartphone a marchio CAT o Motorola Defy?.

Addio a Cartepillar e Motorola Defy

Gli smartphone rugged Cartepillar e Motorola Defy sono stati considerati sin dall’inizio dei device estremamente innovativi che, grazie alla loro grandissima robustezza, riescono a resistere a qualsiasi sollecitazione esterna, incluse le forti vibrazioni dovute ai colpi d’arma da fuoco, come testimoniato dalla certificazione di grado militare MIL SPEC 810H.

Inoltre l’ultimo device prodotto da Caterpillar, il CAT S75, permette anche agli utenti di utilizzare la messaggistica satellitare, sfruttando la compatibilità con questa funzione del processore MediaTek Dimensity 930 a bordo del device.

Insomma, questi modelli e tutti quelli che li hanno preceduti, da anni sono sinonimo di dispositivi coriacei, affidabili e indistruttibili e hanno sempre puntato a una fascia di mercato ben definita: gli utenti che quotidianamente lavorano a contatto con apparecchiature pericolose e in ambienti non proprio convenzionali, dove uno smartphone “normale” farebbe una brutta fine in men che non si dica: cantieri edili, industria pesante, agricoltura estensiva, miniere e settore petrolifero.

Per tutti questi motivi i device rugged prodotti da Bullit hanno attirato nel tempo parecchi consumatori, anche quelli che non ti aspetti, che stanno ben lontani dai cantieri ma che, comunque, sono rimasti impressionati dalla robustezza di questi telefoni.

Non si parla, certamente, dei numeri registrati dalle ben più note Apple e Samsung, ma comunque i device Caterpillar e Motorola Defy avevano la loro fetta di mercato, forse un po’ di nicchia, ma certamente testimone chiave di una buona forza innovativa che, a quanto pare, non è bastata a salvare il marchio.

Che fine faranno questi smartphone

Al momento non è ancora chiaro cosa succederà ai possessori di questi smartphone che, attualmente, non hanno più un punto di riferimento a cui rivolgersi né per gli aggiornamenti software né per le eventuali riparazioni e la fornitura di pezzi di ricambio.

Molto dipenderà da cosa vorrà fare l’amministratore giudiziario che, almeno in teoria, potrebbe trovare un nuovo compratore o provare a mantenere operativa almeno una piccola parte dell’azienda proprio per tutelare non solo i creditori, ma anche gli utenti del marchio che ancora avrebbero alcuni mesi, o anni, di aggiornamenti garantiti.

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