Libero
DIGITAL LIFE

Addio Google Jamboard, Big G chiude ufficialmente il servizio

Google Jamboard, la lavagna smart per la collaborazione e l’apprendimento, finisce ufficialmente nel cimitero delle app di Big G. Ultime ore per effettuare i backup

Pubblicato:

A partire da oggi, 31 dicembre 2024, Google dice ufficialmente addio a Jamboard, l’applicazione destinata all’apprendimento e al lavoro collaborativo che chiude i battenti dopo solo sette anni dalla sua presentazione ufficiale.

La notizia era già stata ampiamente annunciata dal colosso di Mountain View che già dai mesi passati aveva consigliato a tutti gli utenti che usano (o hanno usato) la piattaforma di mettere al sicuro i propri progetti prima che vengano eliminati per sempre.

Mancano, dunque, meno di 24 ore alla chiusura definitiva di Jamboard e chi non l’ha ancora fatto deve necessariamente eseguire il backup dei propri dati personali.

Che cos’è Google Jamboard e come funziona

Google Jamboard è, anzi era, un’applicazione immaginata come se fosse una lavagna smart che consentiva agli utenti di creare delle interfacce collaborative pensate specificatamente per l’apprendimento.

Il servizio era perfettamente integrato con la suite per la produttività del colosso di Mountain View, consentendo agli utenti di accedere ai vari prodotti di Google Workspace passando, appunto, da questo enorme tavolo di lavoro, consentendo la condivisione dei propri progetti e semplificando il processo di apprendimento.

Dallo scorso 1° ottobre, l’applicazione poteva essere utilizzata in modalità di sola lettura, consentendo agli utenti di accedere ai propri Jams, di aprirli ma senza poterli più modificare e senza, ovviamente, poterne creare di nuovi.

Oggi, la piattaforma viene ufficialmente dismessa e, ha avvertito Big G, tutti i progetti al suo interno che non sono stati salvati saranno archiviati per sempre e non potranno più essere recuperati.

Cosa cambia per gli utenti di Jamboard

Per chi vuole continuare ad utilizzare i propri Jams, Google ha fatto sapere di essere al lavoro insieme a FigJam, Lucidspark e Miro per permettere agli utenti di continuare a sfruttare le lavagne digitali per i propri lavori.

Tutti i progetti fatti con Jamboard, quindi, sono compatibili con le app di terze parti con la garanzia di poter utilizzare tutte le funzioni presenti sulla vecchia piattaforma più quelle nuove, sviluppate all’esterno di Google.

Una situazione non certo nuova per i consumatori che già da qualche anno hanno preferito ripiegare sulle app della concorrenza, che hanno offerto loro un servizio più efficiente. E la cosa è apparsa evidente anche a Big G, al punto che ha sempre incentivato queste soluzioni alternative, garantendo anche la piena compatibilità con Workspace e con tutto l’hardware di Jamboard che, tuttavia, dallo scorso ottobre non riceve più aggiornamenti.

Infine, già da qualche mese Big G ha interrotto tutte le licenze per questi dispositivi sia con le aziende che con le scuole, con gli istituti scolastici che dovrebbe essere risarciti (almeno in parte) dell’hardware acquistato, per poter comprare nuovi device.

 

Libero Shopping