Libero
SCIENZA

Allarme temperature: dove è stato già superato il limite

Sta già succedendo: in alcune zone del mondo sono stati raggiunti dei record di temperatura. E questo, purtroppo, lascia immaginare che alle porte ci sia un'estate incredibilmente torrida

Pubblicato:

Se lo scorso anno le temperature massime raggiunte in tutto il mondo hanno destato preoccupazione, quest’anno le cose non sembrano essere destinate ad andare meglio. Ci stiamo infatti avvicinando a quelli che promettono di essere dei mesi incredibilmente torridi e l’allarme da parte della comunità scientifica viene lanciato in maniera sempre più frequente.

Complici il cambiamento climatico e il riscaldamento globale, in alcune aree del mondo sono già stati registrati dei picchi che, purtroppo, non promettono niente di buono. Che lasciano intendere che occorrerebbe intervenire in maniera rapida (e drastica), prima che sia davvero troppo tardi.

Uno sguardo all’Europa: il picco della Spagna

Partiamo dall’Europa: secondo gli scienziati il caldo che già da diversi mesi sta travolgendo e mettendo in ginocchio il Nord Africa si sta spingendo verso il nostro continente, creando delle bolle di calore mai registrate prima. Il cambiamento climatico sta generando delle criticità evidenti che si stanno ripercuotendo in particolare sulla penisola iberica: poca pressione, pochi venti e cieli limpidi (che un tempo sarebbero apparsi come una benedizione) stanno dando al Sole la possibilità di agire indisturbato sull’area.

In particolare, i raggi del sole stanno colpendo il suolo spagnolo, già provato da un inverno particolarmente secco. Il risultato è che il calore non evapora ma si intensifica, portando il Paese a registrare picchi di 38,8 gradi già in questi giorni. La scorsa settimana, per la precisione, un’ondata di caldo rovente ha fatto registrare temperature di 10-15 gradi più alte rispetto a quelle previste durante la primavera. E secondo gli esperti la situazione non potrà che peggiorare.

Il Nord America e le preoccupazioni degli scienziati

Spostando lo sguardo verso altri continenti, gli scienziati e i ricercatori stanno registrando dati allarmanti che riguardano le zone costiere e in particolare i mari della costa orientale del Nord America. Secondo il gruppo di ricerca Mercator Ocean International, sia le acque che le aree a ridosso dell’intera costa hanno raggiunto dei picchi di calore mai registrati prima, con temperature che hanno superato di ben 13,8 gradi quelle previste.

«Il riscaldamento globale sembra star colpendo questa zona in maniera evidente – ha affermato Karina Von Schuckmann, che proprio per il Mercator Ocean International ha pubblicato una ricerca sulle temperature raggiunte nella zona – e tutto ne risente. In base ai dati che abbiamo raccolto, negli ultimi 15 anni le temperature si sono raddoppiate. Non vogliamo giungere a conclusioni affrettate e catastrofiche, dunque continueremo a monitorare ciò che accade».

La situazione degli oceani: mai così caldi

Infine, guardiamo agli oceani, le ampie distese d’acqua che rendono accogliente il nostro globo. Neanche loro sono esenti da criticità, anzi, sono ufficialmente dei sorvegliati speciali. Secondo gli studiosi della National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA), le loro temperature hanno battuto nuovi record (non positivi), con un’escalation rapida e impietosa che li sta facendo addirittura parlare di un «territorio inesplorato della crisi climatica».

La rapida accelerazione delle temperature oceaniche è, per gli scienziati della NOAA, un’anomalia allarmante. Da una parte il gruppo di scienziati spera che si tratti di uno sbalzo temporaneo, una sorta di oscillazione che segnala l’adattamento da parte delle acque al riscaldamento globale, ma dall’altra non possono escludere che possa anche significare qualcosa di più serio.

Il riscaldamento degli oceani è preoccupante di per sé per diverse ragioni: le acque con temperature elevate sciolgono le calotte glaciali ai poli causando l’innalzamento del livello del mare e le conseguenze per gli ecosistemi marini sono allarmanti, ma gli scienziati della NOAA pensano che possa esserci di peggio: le nostre acque potrebbero star assorbendo tutto il calore in eccesso della Terra e potrebbero, in qualche modo, essere arrivati a un limite che porterebbe l’intero pianeta al collasso.

Naturalmente per giungere a delle vere conclusioni occorreranno nuovi monitoraggi. Intanto, però, sembra inevitabile andare in contro a mesi che rischiano davvero di superare qualsiasi aspettativa in termini di calore.