È bruciata una superficie più grande dell'Italia: addio a 308mila chilometri quadrati di foresta
Andata a fuoco una superficie più grande dell'Italia in Brasile: nel 2024 gli incendi sono aumentati a causa del cambiamento climatico
Nel 2024, il Brasile ha registrato un dato allarmante: più di 308.000 chilometri quadrati di foresta sono bruciati. È andata a fuoco una superficie più grande dell’Italia.
Questo fenomeno, che ha visto una crescita impressionante rispetto all’anno precedente, evidenzia una tendenza preoccupante che riguarda non solo il Paese sudamericano, ma l’intero pianeta.
Gli incendi boschivi in Brasile
Gli incendi boschivi in Brasile non sono una novità, ma la loro intensità e frequenza stanno raggiungendo livelli mai visti prima, con conseguenze che vanno ben oltre le frontiere del Paese. La superficie bruciata nel 2024, infatti, ha visto un aumento del 79% rispetto al 2023, un dato che non può essere ignorato.
L’analisi di MapBiomas, una piattaforma che monitora la deforestazione in tempo reale con la collaborazione di università, organizzazioni non governative e aziende tecnologiche, ha messo in luce l’entità del danno. Secondo queste rilevazioni, oltre alla distruzione causata dagli incendi, è aumentato anche il tasso di deforestazione, che sembrava essere in calo negli anni precedenti.
La siccità prolungata che ha colpito l’Amazzonia negli ultimi due anni ha certamente contribuito a rendere più gravi gli incendi, ma la causa principale della devastazione è da ricercarsi nelle attività illegali di agricoltori e allevatori, che bruciano la vegetazione per ampliare le proprie terre, spesso senza alcun rispetto per le normative ambientali.
Il problema non si limita al Brasile: gli incendi che colpiscono la foresta amazzonica, la più grande al mondo, hanno ripercussioni globali. La foresta stessa svolge un ruolo fondamentale nel bilancio del carbonio atmosferico, assorbendo enormi quantità di anidride carbonica (CO2) che, se rilasciate nell’atmosfera, contribuiscono in modo significativo al riscaldamento globale. Quando questi incendi distruggono interi ecosistemi, si liberano quantità enormi di gas serra, aggravando ulteriormente il cambiamento climatico, un fenomeno che non conosce confini e che minaccia tutti i continenti.
Come arginare il disastro ambientale
Dal 2019, anno in cui MapBiomas ha iniziato a monitorare la superficie di foresta bruciata, il 2024 è segnalato come il più drammatico in termini di estensione dei danni. Più di 85.000 chilometri quadrati di foresta, un numero che cresce vertiginosamente se confrontato con i 22.000 chilometri bruciati nel 2023. In sostanza, è andata a fuoco una superficie più grande dell’Italia, che nel suo complesso, incluse le foreste e il resto del territorio, si attesta intorno ai 308.000 km. Questi dati non sono solo numeri, ma rappresentano un blocco significativo di un ecosistema fondamentale per l’equilibrio climatico mondiale. La foresta amazzonica non è solo una risorsa per il Brasile, ma un patrimonio di tutti.
Di fronte a questo disastro, il presidente Luiz Inácio Lula da Silva ha promesso di fare della protezione dell’Amazzonia una delle priorità del suo governo, un obiettivo che si pone in forte contrasto con la gestione del suo predecessore, Jair Bolsonaro, che aveva ridotto le sanzioni contro il disboscamento illegale e rallentato le misure di contrasto alla deforestazione.
Nonostante le dichiarazioni ottimistiche di Lula, la realtà sul campo è ben più complicata. A settembre 2024, proprio quando gli incendi hanno raggiunto il loro apice, il presidente ha ammesso che il Paese non è completamente preparato ad affrontare la portata di questa emergenza, che sembra ormai fuori controllo.
Nel tentativo di rafforzare gli impegni a favore dell’ambiente, il Brasile si prepara a ospitare uno degli eventi internazionali più importanti in tema di cambiamento climatico: la COP30. Questo vertice delle Nazioni Unite si terrà a Belém, nella regione amazzonica, a novembre 2025, e rappresenterà un’occasione per il governo brasiliano di dimostrare concretamente la sua volontà di arginare la deforestazione e gli incendi che la minacciano.
Nel complesso, quello che accade in Amazzonia non è solo una questione locale o regionale: è un problema che riguarda l’intero pianeta. Gli incendi, la deforestazione e la distruzione degli habitat naturali mettono a rischio anche il futuro del clima. La sfida è globale, e il tempo per agire è sempre più breve.