Le Smart TV stanno per cambiare: ecco come e perché
Le app per Android TV stanno per cambiare: Google ha deciso di rendere obbligatorie alcune novità per consumare meno memoria sulle Smart TV economiche
Il mercato delle Smart TV, a differenza di quello degli smartphone, è molto meno polarizzato: ci sono grandi marchi, come Samsung, LG, Hisense, che usano il proprio sistema operativo sviluppato in casa (rispettivamente Tizen OS, Web OS e Vidaa) e molti altri che usano uno di questi sistemi in licenza oppure Android TV di Google. Questi ultimi sono in crescita, specialmente nella fascia bassa del mercato dove fare grossi guadagni è difficile e bisogna risparmiare.
Google lo sa e sta pensando alle Smart TV meno performanti, per le quali da maggio 2023 arriverà una novità importante: tutte le app dovranno cambiare, diventando “archiviabili” grazie ai “bundle“.
Smart TV: il problema delle app
Quasi tutte le Smart TV, oggi, vengono vendute con un cospicuo numero di app preinstallate. Ad esempio tutte quelle per lo streaming: Netflix, Prime Video, DAZN, Disney+ e così via. Ma quasi nessuno è abbonato a tutti questi servizi, al massimo ha uno o due abbonamenti e molte app sono inutili.
Ma continuano ad occupare spazio in memoria e le Smart TV economiche, purtroppo, di memoria ne hanno poca per costare di meno. Se una TV da 50 pollici costa meno di uno smartphone da 6,5 pollici, d’altronde, un motivo ci sarà.
Google ha già chiesto ai produttori di televisori di aumentare la dotazione di memoria dei loro modelli, ma sa bene che non sarà facile avere a breve risposte positive. Nel frattempo, però, anche il sistema operativo Android TV occupa dello spazio in memoria e ancor di più ne occupa l’interfaccia Google TV, che Big G sta cercando di spingere il più possibile.
La soluzione a questo dilemma, secondo Google, si chiama “App Bundle“.
App bundle: che vuol dire
Il concetto di app bundle è arrivato su Android TV a novembre 2020, dopo essersi diffuso su smartphone e tablet Android precedentemente. Consiste nel fatto che non c’è più un pacchetto di file (il famoso “Apk“) da scaricare e installare tutto insieme per far funzionare l’app, ma al suo posto ci sono tanti piccoli “moduli“, ognuno dei quali porta all’app determinate funzioni.
Questi bundle sono più leggeri del 20% in media rispetto ai pacchetti e possono essere archiviati, quindi compressi con un ulteriore risparmio del 60% di spazio. In questo modo, in pratica, possiamo continuare a tenere tante app installate sulla TV senza sprecare troppo spazio. Quelle meno utilizzate, infatti, vengono automaticamente archiviate e compresse dal sistema operativo.
App bundle obbligatori
Gli app bundle, quindi, sembrerebbero poter salvare capra e cavoli sulle Android TV. Per questo motivo Google ha deciso di renderli obbligatori a partire da maggio 2023 su tutte le Android TV, sia con che senza interfaccia Google TV. Gli sviluppatori, quindi, hanno circa sei mesi per riscrivere le proprie app e renderle conformi al diktat di Google.