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SCIENZA

L'animale africano estinto che è ricomparso dopo 40 anni

Il licaone, un canide tipico dell'Africa, è riapparso improvvisamente in Uganda a oltre 40 anni da quella che era stata l'ultima presenza

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Il canide più grande di tutto il continente africano e una dieta ipercarnivora. Sono queste le due caratteristiche più interessanti del licaone, un animale selvatico tipico di questa zona del mondo e che viene considerato ad alto rischio estinzione, anzi quasi estinto del tutto. Qualcosa potrebbe però riscrivere la storia di questo curioso mammifero.

Nel parco nazionale della Valle di Kidepo, nello Stato dell’Uganda per la precisione, una coppia di questa specie è stata avvistata con una buona percentuale di certezza. La speranza è dettata dal fatto che il protagonista dell’avvistamento è stato un ranger, inoltre il licaone è abbastanza semplice da distinguere con il suo pelo particolare.

Perché il licaone si trovava in Uganda

Il Lycaon pictus, questo il nome scientifico dell’esemplare, è sempre stato molto diffuso nell’Africa subsahariana e, nonostante non appaia spesso nei miti e nelle leggende di questo continente, viene ampiamente rispettato dalle varie culture. Proprio per quel che riguarda l’Uganda si credeva che il licaone fosse sparito per sempre da almeno quattro decenni, ma l’avvistamento del ranger cambia tutto. Bisogna comunque sciogliere un dubbio a questo punto. L’animale è arrivato nell’area protetta per stabilirsi in maniera definitiva oppure era semplicemente in transito? Non è una domanda di poco conto, visto che la risposta farà dipendere i futuri approfondimenti sulla specie.

L’impressione della maggior parte degli esperti è che possa essere passato di proposito in Uganda per raggiungere altre regioni, in particolare il Sud Sudan. Il parco dove è stata notata la coppia di licaoni viene considerato uno dei più importanti in termini di sicurezza per questo canide: tra l’altro, l’animale può attualmente beneficiare di una situazione favorevole, visto che non ci sono più allevatori di bestiame nei parchi in cui sta transitando. In passato proprio questi allevatori erano soliti abbattere gli esemplari che avevano attaccato le loro bestie, un trend che ha contribuito a velocizzare l’estinzione.

Il rischio di estinzione del licaone

L’obiettivo è quello di mantenere il licaone in zona il più a lungo possibile, visto che le minacce sono continue. Secondo quanto stabilito pochi anni fa dall’IUCN (Unione Mondiale per la Conservazione della Natura), esistono al mondo 6mila esemplari di questo tipo che devono fronteggiare la costante riduzione degli habitat, senza dimenticare l’impossibile convivenza con l’uomo e le patologie che ne stanno minando la salute. La storia della specie è a dir poco affascinante e può essere fatta risalire a tantissimi anni fa, a conferma di una presenza sulla Terra da un tempo non indifferente.

Per tornare indietro al resoconto storico più antico che riguarda il licaone, bisogna leggere quanto scritto da Oppiano di Anazarbo, un poeta greco che parlò della specie, facendo riferimento a qualcosa di ibrido tra un leopardo e un lupo. Nel terzo millennio prima della nascita di Cristo, poi, un’opera dello scrittore romano Gaio Giulio Solino descrisse la specie come un animale variopinto, con dei tratti in comune con quelli del lupo e un’ampia diffusione in Etiopia. L’avvistamento in Uganda è ora destinato a diventare una nuova pagina, fortunatamente positiva, della storia di una razza su cui sembrava essere calato il sipario in maniera inesorabile.

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