Un animale infernale: perché questo verme ha denti di metallo
Grazie a una proteina con una composizione molto semplice, i vermi sanguinari riescono a integrare il rame che raccolgono dall'habitat naturale nelle mascelle
Alcuni animali sembrano nati per fare paura, e sono effettivamente predatori perfetti: lo squalo, per esempio, ma anche l’orso. Altri, come il ghiottone, non ce li aspettavamo. E poi c’è questo piccolo verme, con i suoi denti di metallo.
L’animale coi denti più forti
Si tratta del verme sanguinario: un animale feroce e velenoso che ha quattro temibili zanne fatte di rame. Prende il suo nome non dal morso aggressivo, ma dal fatto che la sua pelle è così traslucida che il suo sangue ricchi di emoglobina può essere visto scorrere. Possono crescere fino a 35 centimetri: poco meno di un altro piccolo ma tremendo predatore, uno squalo lungo 50 centimetri. I denti metallici dei vermi sanguinari sono usati sia per mordere le prede che per combattere con i rivali, ma ci sono voluti 20 anni di ricerca per rivelare i processi chimici che rendono possibile tutto questo.
Le mascelle dei vermi sanguinari (che fanno parte del genere Glycera) sono composte dal 10% di cristalli di rame: questo le rende così resistenti che un singolo gruppo di denti dura loro cinque anni, senza bisogno di essere continuamente rinnovato come spesso succede nel mondo animale. Possono spaccare uno scheletro e avvelenare la preda, paralizzandola. Questi denti di rame possono anche aumentare la velocità con cui il veleno del verme sanguinario agisce: insomma, un’arma perfetta.
Non è il primo animale piccolo e all’apparenza insignificante che però rivela una caratteristica inaspettata, che lo rende una macchina da guerra: questo pesciolino ha un’armatura di smalto.
Da dove vengono i denti di metallo
Pochissimi animali hanno una dentatura di metallo solido, sia a causa della difficoltà di trovare in natura abbastanza rame o altri materiali, sia perché integrarli nella mascella è molto difficile. I vermi sanguinari hanno risolto il primo problema assorbendo sufficienti quantità di rame dai sedimenti del loro habitat naturale: la zona intertidale, cioè quella parte di mare che è sommersa durante le alte maree ed esposta quando invece c’è bassa marea.
Oggi un nuovo studio ha rivelato come i vermi sanguinari risolvono il secondo problema, quello di integrare il metallo nella mascella. Secondo il professor Herbert Waite dell’Università della California e i coautori dello studio, la chiave risiede in quella che chiamano MTP (proteina multi tasking, multi-tasking protein in inglese), che svolge sei compiti separati ed essenziali per costruire le mascelle. “Non ci saremmo mai aspettati che una proteina con una composizione così semplice, cioè per lo più glicina e istidina, potesse svolgere così tante funzioni e attività non correlate”, ha detto Waite.
La MTP aiuta il verme a reclutare ioni, fa sì che la miscela prodotta si separi in olio e acqua, stimola la creazione della melanina e assiste alla sua polimerizzazione, e integra sia la melanina che se stesso in fibre. Infine, forma ponti tra le molecole usando il rame: sono tutti i passaggi per creare denti di metallo.
Inoltre, il processo che parte da questa proteina è uno dei pochi metodi naturali conosciuti per creare idrogel, un colloide fatto di molecole proteiche disperse in acqua che ha molti usi in campo industriale – senza essere inquinante.