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SCIENZA

L'animale che si sta trasformando, diventando un cannibale

C'è una specie di salamandra americana che sta attirando l'attenzione dei ricercatori per il suo crescente e progressivo cannibalismo

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Muco nasale, fango, lasagna: sono soltanto alcuni degli strani nomignoli che vengono affibbiati da tempo alla salamandra Hellbender, meglio nota come “salamandra alligatore”. Si tratta di un anfibio di dimensioni non indifferenti, tanto da essere il più grande di tutto il Nord America e l’ultimo soprannome che è stato scelto per la specie non lo rende di certo simpatico.

Questo animale, infatti, è stato analizzato da alcuni ricercatori per diversi anni, cercando di capire quali fossero le sue abitudini e si è capito che può essere considerato senza grossi problemi un “cannibale”. Non un cannibale semplice, visto che la salamandra in questione preferirebbe cibarsi proprio dei suoi piccoli. Come si è arrivati a questa incredibile scoperta?

Lo strano comportamento della salamandra

Gli esperti della Virginia Tech si sono occupati dell’argomento, più precisamente hanno preso in esame otto anni di vita della salamandra. Non è casuale che l’istituto che si sia interessato alla questione faccia riferimento allo Stato americano, perché è proprio nei fiumi freddi e rocciosi di questo luogo che l’esemplare ha il proprio habitat. L’inquinamento avrebbe portato a modificare la composizione chimica di queste acque e soprattutto il comportamento dell’anfibio nei confronti della propria prole. Gli infanticidi sarebbero all’ordine del giorno, tanto è vero che la popolazione più giovane sta diminuendo a vista d’occhio.

I risultati della ricerca scientifica sulla salamandra Hellbender verranno presto pubblicati nella rivista specializzata “The American Naturalist”. Il numero complessivo di questi esemplari è calato sensibilmente nel corso degli ultimi decenni. Finora sono stati tirati in ballo fattori come la perdita progressiva dell’habitat, le malattie e il bracconaggio, però il nuovo studio fa luce su un fenomeno poco noto. La specie tende a divorare gli animali più giovani in risposta alla deforestazione, quello che è noto come “cannibalismo filiale”. Si tratta di un comportamento comune in specie del genere, anche se le salamandre della Virginia sono di solito molto affettuose nei confronti dei figli.

La salamandra e la sua tecnica di sopravvivenza

La salamandra che si sta trasformando in un cannibale è abituata a prendersi cura della prole, evitandole qualsiasi tipo di difficoltà. Sono proprio queste ultime, però, a cambiare in peggio l’anfibio che finisce spesso per mangiare intere nidiate, nello specifico quelle che vengono considerate a rischio sopravvivenza. Si tratta di una sorta di sacrificio che permette alla specie di sopravvivere a lungo e di conservare energia a sufficienza per poi poter far crescere cuccioli forti in futuro. I biologi avevano già notato il cannibalismo appena descritto, ma si è sempre pensato che fosse un evento eccezionale, al contrario sta mettendo seriamente a rischio le salamandre nordamericane.

La colpa di quanto sta accadendo è anche e soprattutto dell’uomo. In base alla ricerca, gli abbattimenti continui di foreste per consentire al bestiame di pascolare sta facendo crescere il cannibalismo della salamandra. Nel caso di questa specie, l’analisi è iniziata nel 2013 per poi terminare nel 2020. Sono state monitorate alcune nidiate in tre fiumi distinti e nelle aree con maggior verde gli esemplari divoravano la progenie nel 14% dei casi. Nelle zone con meno foreste, invece, il fenomeno è stato notato in misura maggiore, almeno tre volte per la precisione.

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