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SCIENZA

In un'antica galassia è stato trovato un buco nero "più grande del previsto"

Nella lontanissima e particolare galassia GS-9209, il telescopio James Webb ha individuato un buco nero di dimensioni incredibili

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Appena poche centinaia di milioni di anni di vita (in astronomia quasi una “bazzecola”), sufficienti per accumulare una massa impressionante. La galassia GS-9209 ha proprio queste caratteristiche specifiche: nonostante sia dieci volte più piccola della “nostra” Via Lattea, è stata capace di circondarsi della bellezza di 400 miliardi di soli.

Qualche giorno fa, questo stesso conglomerato stellare ha stupito ulteriormente gli scienziati per la presenza di un buco nero supermassiccio, cinque volte più grande di quanto si sarebbe immaginato. Questa porzione di Universo si trova a 25 miliardi di anni luce dalla Terra e rappresenta una delle zone del Cosmo più distanti che siano mai state osservate.

La galassia del buco nero e la Via Lattea a confronto

Il buco nero di dimensioni eccezionali ha destato sensazione dopo l’analisi condotta da alcuni ricercatori dell’università scozzese di Edimburgo. Per l’occasione è stato sfruttato il telescopio James Webb che ha fornito nuovi dettagli su una galassia di cui si conosceva ancora troppo poco. Il sofisticato strumento gestito dalle agenzie spaziali NASA ed ESA ha confermato come la galassia in questione abbia formato tante stelle quante la Via Lattea sia riuscita a fare in appena 800 milioni di anni dopo il Big Bang. Il buco nero è stato una vera e propria sorpresa, ma se non altro ha permesso di spiegare meglio una interessante teoria scientifica.

Volendo essere più specifici, il corpo celeste ha confermato il ragionamento secondo cui i buchi neri più grandi contribuiscono a interrompere la formazione stellare per quel che riguarda le prime galassie. I ricercatori britannici che si sono occupati dello studio, pubblicato sulla rivista specializzata “Nature”, hanno sottolineato come non ci si sarebbe mai aspettati di notare dettagli di questo tipo. Il tutto è stato reso possibile da James Webb, un telescopio che ha letteralmente rivoluzionato le osservazioni come quella di cui si sta parlando. Tra l’altro, la galassia GS-9209 vanta un primato che non si può non menzionare.

Come il buco nero ha interrotto la formazione stellare

Si tratta infatti del primo esempio conosciuto di un agglomerato che ha smesso all’improvviso di formare le stelle, visto che finora non ci si era accorti di questo “comportamento” in altre galassie. Perché si interrompe questa formazione? Il buco nero è responsabile dello stop, in quanto la sua crescita tende a rilasciare moltissime radiazioni ad alto contenuto di energia che si riscaldano e poi spingono il gas al di fuori dalle galassie. Queste ultime hanno bisogno di nubi di gas molto vaste per collassare al di sotto della loro stessa gravità, prima di creare nuovi corpi celesti.

Non è comunque un caso che il buco nero che ha spiazzato gli astronomi di tutto il mondo sia così massiccio. Secondo quanto chiarito dagli esperti, la spiegazione potrebbe risiedere nel suo passato: in un periodo temporale lontanissimo dai giorni nostri, era probabilmente molto attivo, con continue fuoriuscite di gas e una luce non molto diversa da quella di un quasar (il nucleo galattico attivo che è appunto molto luminoso). L’energia sprigionata potrebbe anche aver impedito al gas di collassare, evitando che si formassero altre stelle e sconvolgendo letteralmente la galassia.

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