Apple ha subito un "fallimento spettacolare"
Apple continua a comprare modem 5G da Qualcomm, ma da anni cerca di costruirne uno in casa con risultati, secondo il Wall Street Journal, fallimentari
Pochi giorni fa Apple ha annunciato di aver prolungato l’accordo con Qualcomm per la fornitura dei modem 5G da usare sugli iPhone e gli iPad: fino al 2026, quindi, i melafonini si connetteranno ad Internet grazie ad un chip progettato da Qualcomm.
Quello che a molti potrebbe sembrare un semplice rinnovo di un contratto, che va avanti dal 2019, secondo il Wall Street Journal è invece la conferma del “fallimento spettacolare” di Apple che, nonostante gli sforzi faraonici, dopo anni di lavoro ancora non riesce a progettare un modem in grado di competere con quelli di Qualcomm.
Apple non vuole i modem Qualcomm
Giudizi a parte, quel che è certo è che Apple da anni vuole emanciparsi dalla dipendenza da Qualcomm per i modem. Esattamente come ha fatto con i chip M, grazie ai quali oggi Apple non compra più le CPU da Intel, così a Cupertino avevano intenzione di separarsi da Qualcomm: progettando in casa un modem 100% Apple.
Ma le cose non sono andate affatto come Tim Cook sperava: a inizio 2023 è stato chiaro che il modem realizzato da Apple era “almeno 3 anni indietro” rispetto a quelli di Qualcomm, che era troppo grande per entrare in un iPhone e che consumava e scaldava assolutamente troppo. Un “fallimento spettacolare“, secondo il WSJ e le sue fonti.
Apple non ha mai confermato ufficialmente di avere un progetto per un modem, ma ha comprato l’ex divisione 5G di Intel per 1 miliardo di dollari, ha aperto un centro di sviluppo tecnologico a San Diego a due passi dalla sede di Qualcomm e, come se non bastasse, lo ha riempito di ex dipendenti Qualcomm convinti a cambiare casacca con stipendi ricchissimi.
Secondo il Wall Street Journal, però, questo progetto è finora fallito per due motivi principali. Il primo è lo scarso coordinamento tra i team che lavorano al nuovo modem, divisi tra San Diego e la Germania. All’interno di Apple, tra l’altro, alcuni top manager sarebbero apertamente contrari all’idea di farsi in casa un modem.
Il secondo grande motivo è che costruire un modem è molto più difficile di costruire un chip generico, come quelli della famiglia Apple Silicon.
Un modem è “aperto”
Il nocciolo del problema tecnico della realizzazione di un modem è che tale progetto non può, per definizione, essere affrontato “alla Apple“.
Apple, da sempre, ragiona in modo autoreferenziale e questo, alla lunga, è stato un grande vantaggio: quello di Apple è un ecosistema chiuso, in cui l’azienda controlla hardware, software, servizi e prezzi e può, di conseguenza, ottimizzare alla perfezione ogni aspetto.
Un modem non può funzionare in questo modo: deve essere “aperto“, deve funzionare in tutto il mondo, con le reti cellulari di centinaia di operatori telefonici diversi, e con un range molto esteso di frequenze radio (che variano da Paese a Paese).
Se produci un modem, quindi, non detti le regole: le accetti, o fallisci. Apple, secondo il WSJ, avrebbe sottovalutato la sfida ottenendo, di conseguenza, un risultato molto scadente.
iPhone con modem Qualcomm
A questo punto Apple ha dovuto ammettere il fallimento, rimandando di diversi anni l’arrivo del modem proprietario. Il risultato è il rinnovo del contratto con Qualcomm, fino al 2026.
Si stima che la commessa sia da circa 7,2 miliardi di dollari l’anno, che Apple dovrà continuare a pagare a Qualcomm per comprare i modem di iPhone e iPad.
Questa cifra così alta, tra l’altro, è frutto di un accordo del 2019 che ha messo fine ad una disputa giudiziaria tra le due aziende, che si accusavano a vicenda di pratiche commerciali scorrette.
Quella dei modem degli iPhone, quindi, non è una bella storia sotto tutti gli aspetti.