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SCIENZA

Avvistate strane "ombre" su Marte: cosa sono veramente?

Nel cielo di Marte sono apparse delle strane ombre, quasi delle impronte sfumate. In realtà gli scienziati sanno già di cosa si tratta: la loro bellezza è mozzafiato

Strani sbuffi sfumati, strane ombre che si sovrappongono al nero dello spazio profondo: gli scienziati della NASA hanno potuto osservare degli scatti molto particolari, inviati dal rover Perseverance, che a prima vista sembrano anche carichi di mistero. In realtà ciò che succede nel cielo di Marte è spiegabilissimo, ma di certo ci offre uno spettacolo extraterrestre davvero eccezionale.

Ma cosa sono, dunque, questi strani effetti visivi dal colore colore grigio-azzurrino, che ricordano quasi un’apparizione spettrale? Semplice: si tratta di nuvole che, trovandosi a una certa distanza dalla superficie marziana, sembrano più tangibili e stupefacenti di quanto non siano in realtà.

Le strane ombre nel cielo di Marte

Per chi non lo sapesse, il rover Perseverance sta eseguendo le sue indagini sulla superficie marziana. L’obiettivo del veicolo inviato su Marte è quello di rintracciare eventuali segni di vita del passato, ma grazie ai suoi strumenti ottici all’avanguardia è anche in grado di scattare incredibili panoramiche del cielo sopra al Pianeta Rosso, restituendo agli scienziati delle viste davvero sorprendenti e, soprattutto utili.

Nel caso specifico, le “ombre” che Perseverance è riuscito a immortalare vanno ad aggiungersi alle informazioni che gli scienziati stanno raccogliendo sulle nuvole di Marte, elementi essenziali per riuscire a capire di più la sottile atmosfera del Pianeta Rosso. Fino a qualche mese fa, infatti, gli scienziati erano convinti che le nubi fossero rarissime e che si formassero solo a ridosso del suo equatore durante il periodo più freddo dell’anno. Ora, analizzando meglio gli scatti, sembra non sia proprio così.

Le nuvole marziane e la loro formazione

Grazie al lavoro di Perseverance e di Curiosity, infatti, gli scienziati sono arrivati alla conclusione che le nuvole marziane siano degli ammassi leggeri di cristalli di ghiaccio in grado di formarsi in quasi tutte le stagioni (esclusa la più calda). L’unica condizione richiesta per la loro formazione sembrerebbe, almeno per il momento, l’altitudine. Infatti, le nuvole marziane nascono ad altezze molto più elevate rispetto a quelle terrestri, iniziando ad aggregarsi a circa 60 chilometri di distanza dalla superficie.

E non è tutto qui: per merito dei recenti scatti di Perseverance, gli scienziati sono stati in grado di confermare che lo strano aspetto sfumato delle nubi di Marte sarebbe da attribuirsi all’anidride carbonica che, congelandosi, forma ciò che conosciamo comunemente con il nome di ghiaccio secco. Le particelle di anidride carbonica, nei punti dove le nubi sono più gassose e assumono tonalità più azzurrine o iridescenti, si muovono e reagiscono all’atmosfera. Ed è proprio per questo che tendono a sembrare “spettrali”.

Perseverance, le nubi e la vita su Marte

Perserverance continuerà a scattare foto del cielo di Marte e questo potrebbe essere utile anche per il suo scopo primario, ovvero quello di rintracciare segni di vita. Non è escluso, secondo gli scienziati, che gli studi sulla sua atmosfera possano restituire dati interessanti in questo senso: per questo un obiettivo chiave della missione del veicolo è rilevare tutte le informazioni possibili relative all’astrobiologia.

Il rover caratterizzerà la geologia del pianeta e paragonerà il suo clima presente e passato, aprendo la strada all’esplorazione umana del Pianeta Rosso. Per il momento, sta attraversando il cratere Jezero, sede di un delta fluviale prosciugato che probabilmente un tempo ospitava un lago e nelle prossime settimane invierà le sue scoperte e le sue analisi alla NASA.

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