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SCIENZA

Avvistato negli abissi: è la traccia dell'animale più lungo al mondo?

Una scoperta che risale a due anni fa, ma ancora da valutare: un sifonoforo di ben 45 metri sarebbe l'animale più lungo del nostro pianeta

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Una scoperta avvenuta a circa 630 metri di profondità e soprattutto una lunghezza spaventosa. Sono passati due anni fa dal ritrovamento di una creatura mostruosa e al tempo stesso affascinante. Si tratta di un sifonoforo, un nome che sembra quasi uno scioglilingua ma che in realtà identifica un idrozoo, cioè un invertebrato marino.

Era il 2020, per la precisione nell’area marina protetta di Gascoyne, in Australia. I 45 metri di lunghezza hanno quasi fatto gridare al miracolo visto che in precedenza le misurazioni dell’animale più grande mai vissuto sul nostro pianeta si erano fermate a quota 33. Gli esperti non si vogliono ancora sbilanciare, ma il record è a portata di mano.

L’incredibile lunghezza del sifonoforo

Il sifonoforo ha infatti superato di 12 metri una balenottera azzurra ed è apparso in tutta la sua maestosità come una sorta di “corda” marina che poteva ricordare anche una spirale infinita. Il problema principale è che prima di parlare di un nuovo e sensazionale record mondiale servono misurazioni più precise e non è certo un’impresa semplice. Nei due anni che sono passati dalla scoperta, infatti, non è stato possibile confermare i 45 metri già citati in precedenza. Il motivo è presto detto. L’invertebrato è stato individuato al termine di una missione scientifica effettuata con un sommergibile guidato da remoto.

In pratica, il sifonoforo è stato intercettato nei minuti conclusivi della missione stessa, durata in quel momento già diverse ore con ben 4mila metri di profondità raggiunti poco prima. L’animale da Guinness dei Primati era impegnato nella risalita in superficie e gli scienziati si sono limitati a osservarlo per pochi istanti prima di prelevare un campione biologico, ma niente più. Ci si deve ora accontentare di alcune tecniche specifiche per avere qualche informazione in merito. Nello specifico, gli esperti si stanno avvalendo della cosiddetta fotogrammetria che permette di calcolare le misure di qualsiasi oggetto e contestualizzarlo in un determinato spazio.

Le caratteristiche uniche del sifonoforo

In questo modo si possono ricavare dati tridimensionali, sfruttando persino dei brevi filmati come quelli di cui sono appunto in possesso i ricercatori che hanno scandagliato l’area marina di Gascoyne. Proprio nel corso della missione sono state scoperte e classificate ben 30 nuove specie, un risultato davvero eccezionale in questo ambito. Di sicuro le profondità marine ne nascondono molte altre ancora ma si deve tenere conto del fatto che non è semplice organizzare esplorazioni come quella di cui si è appena parlato. Tornando a parlare del sifonoforo, è una specie molto particolare per via delle sue caratteristiche peculiari.

Gli esemplari, infatti, si nutrono soprattutto di piccoli crostacei e pesci, catturati mediante i tentacoli che contengono un veleno molto potente. A loro volta, devono guardarsi bene dalle tartarughe marine. Queste testuggini sono i loro principali predatori che hanno il vantaggio di essere praticamente immuni al veleno grazie allo spessore della pelle. È un mondo quasi sconosciuto e ancora tutto da analizzare, ma senza dubbio i dati di cui finora siamo in possesso fanno intuire qualcosa di intrigante come poche altre, la testimonianza concreta che la biodiversità marina non ha eguali nel mondo animale.