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Avvistato in Italia: non era mai capitato prima in questo periodo

In anticipo rispetto alla stagione delle nascite, in provincia di Parma è stato recuperato un cucciolo di capriolo in difficoltà: ora è affidato alle cure degli esperti.

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Cucciolo di capriolo trovato a Parma Fonte foto: 123RF

È accaduto a Bore, un piccolo paesino situato in provincia di Parma: la polizia locale è intervenuta nella cattura di un cucciolo di capriolo in palese difficoltà, probabilmente abbandonato dalla sua mamma, per salvarlo e affidarlo alle cure degli esperti. Si tratta di un recupero eccezionale, perché mai prima d’ora si era avvistato un giovanissimo esemplare in questo periodo dell’anno.

Il cucciolo di capriolo recuperato a Parma

Nei giorni scorsi, è stato avvistato un cucciolo di capriolo in evidente difficoltà: la polizia locale del comune di Bore, nella valle del Ceno (in Emilia Romagna), è stata immediatamente allertata ed è intervenuta per recuperare il giovanissimo animale, prima che potesse finire nei guai. Probabilmente abbandonato dalla mamma, aveva infatti bisogno di cure immediate. L’esemplare è stato affidato al Rifugio Matildico CRAS (Centro Recupero Animali Selvatici) afferente alla provincia di Parma, dove alcuni volontari si prodigano nel dargli il giusto nutrimento in attesa che cresca e possa tornare in libertà.

“Grazie al nostro agente e grazie al personale e ai volontari del Rifugio Matildico, che si occupano di prestare il loro aiuto nell’alimentare, accudire e curare gli animali fino al successivo reinserimento in natura” – ha scritto su Facebook il sindaco del paese, Diego Giusti. Parole alle quali hanno fatto eco i ringraziamenti degli operatori del Rifugio, che hanno voluto condividere un tenerissimo video del nuovo arrivato: “Il primo capriolo del 2023! Non è mai arrivato un cucciolo di capriolo in questo periodo. Grazie alla polizia locale di Bore e al sindaco Diego Giusti che gli ha permesso di fare la staffetta, per consegnarlo a noi. Ora lo stiamo allattando e sta bene”.

Le prime notizie sul cucciolo sono dunque positive: l’intervento tempestivo è stato necessario affinché il giovane esemplare di capriolo potesse stare al caldo e venire sfamato dai volontari del CRAS. I quali, in occasione di questo evento speciale, hanno voluto ricordare come ci si deve comportare in caso di avvistamento di un cucciolo di capriolo: bisogna evitare di toccarlo se non è ferito o in palese difficoltà, affinché sia la mamma a prendersene cura. Se si ritiene che l’animale sia in pericolo, occorre chiamare i volontari, che interverranno con le dovute attenzioni.

Perché l’avvistamento del cucciolo di capriolo è eccezionale

Trovare un cucciolo di capriolo in difficoltà non è certo un evento raro, ma lo diventa nel momento in cui ciò avviene a fine aprile: mai prima era stato avvistato un giovanissimo esemplare in questo periodo dell’anno. I caprioli, cervidi di piccole dimensioni diffusi in tutta l’Europa e in Asia, in un habitat situato solitamente ad alta quota, si accoppiano solitamente durante la stagione estiva, tra metà luglio e fine agosto. La loro gestazione ha una durata simile a quella umana, di circa nove mesi e mezzo: le nascite avvengono dunque in primavera inoltrata o addirittura all’inizio dell’estate, tra metà maggio e fine giugno.

Dopo il parto – solitamente nascono uno o due cuccioli, e comunque mai più di tre alla volta -, mamma capriolo si allontana lasciando la sua prole tra l’erba alta, alla ricerca di cibo. Se le accade qualcosa, i piccoli si trovano in difficoltà, non avendo nulla di cui alimentarsi. È per questo che l’intervento dei volontari può salvare loro la vita, ma solamente se la mamma non è ancora in grado di badare a loro. Tuttavia, il ritrovamento di fine aprile rimane un’eccezione: è davvero raro avvistare un giovane esemplare di capriolo così presto in primavera, quando la stagione delle nascite dovrebbe iniziare solamente tra un paio di settimane.