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Buchi neri, cosa sono gli anelli "fantasma" che li circondano: il mistero

La scoperta grazie all'utilizzo dei raggi X nelle osservazioni spaziali della NASA. Buchi neri, mistero sempre più fitto: li circondano anelli fantasma.

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Buchi neri, mistero sempre più fitto: li circondano anelli fantasma Fonte foto: ISTOCK

I buchi neri rappresentano uno dei misteri più affascinanti dell’universo. Oltre ad aver ispirato film e romanzi, tra le altre cose, sono stati al centro delle speculazioni di importanti scienziati, i quali hanno rivolto al cielo i propri occhi – e le proprie capacità deduttive. Si tratta ad esempio di Stephen Hawking e Albert Einstein.

Di recente i ricercatori hanno provato a pesare queste enigmatiche formazioni spaziali, naturalmente osservandole da lontano. Allo stesso tempo, si è stati in grado di raccogliere informazioni su una presunta tempesta di buchi neri in grado di sconvolgere la galassia.

Ora arriva un tassello in più in quello che rappresenta, nonostante i passi avanti nella conoscenza, ancora un puzzle di difficile soluzione: sono stati infatti osservati anelli fantasma intorno ai buchi neri.

Di cosa si tratta, per la precisione?

Cosa sono i misteriosi anelli fantasma che circondano i buchi neri

Nello specifico, si tratta di alcuni anelli luminosi dall’aspetto “spettrale”. Le rilevazioni a raggi X sono state effettuate dall’Osservatorio a raggi X Chandra della NASA e dall’Osservatorio Swift di Neil Gehrels e rivelano ciò che, con altri strumenti, sarebbe stato invisibile.

Gli anelli fantasma sarebbero stati creati dalla gravità di un buco nero – il buco nero in questione si chiama V404 Cygni e dista circa 7.800 anni luce dalla Terra – collocato vicino a una stella. Il primo dei due corpi sta allontanando materiale dall’astro e lo sta successivamente raccogliendo in un disco tutto intorno a sé.

Gli anelli non sarebbero stati visibili in condizioni normali, ma un “lampo”, provocato dal buco nero, ha effettivamente messo in evidenza gli anelli energetici in questione, che sono stati visibili solo nelle immagini a raggi X.

Come gli scienziati utilizzano i raggi X per decifrare i segreti della galassia

L’utilizzo dei raggi X da parte dei ricercatori per l’osservazione dello spazio rappresenta sicuramente un campo di ricerca promettente. Il metodo è simile a quello adoperato negli studi medici o per esaminare i bagagli da imbarcare in aeroporto.

In altre parole, si utilizza la luminosità dei raggi X per dedurre la composizione delle nuvole di polvere intorno ai buchi neri: dipende dalla quantità di emissioni che sono state assorbite. Sulla base di queste osservazioni, i ricercatori hanno scoperto che la polvere era probabilmente composta da granuli di grafite e silicato.

Giuseppe Giordano