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Chat Control: l'Italia voterà per il controllo delle chat

Secondo l'ex eurodeputato tedesco Patrick Breyer l'Italia avrebbe deciso di appoggiare la direttiva Chat Control 2.0, che prevede il controllo automatizzato delle chat contro i pedofili.

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La direttiva europea che mira al controllo automatizzato delle chat di tutti i cittadini europei in cerca di materiale pedo-pornografico, cioè la cosiddetta “Chat Control“, è di nuovo in stand by. Ma la novità è che il Governo italiano avrebbe cambiato idea in merito, passando da “neutrale” a “cautamente favorevole“. La notizia, non confermata né smentita dalla delegazione italiana in UE, è stata data da Andre Meister, giornalista di Netxpolitik.org, e rilanciata da Patrick Breyer, ex europarlamentare tedesco del partito pirata.

Chat Control: nuovo stop in Commissione

Secondo Patrick Breyer, fino a luglio 2024 eurodeputato tedesco del partito pirata (Piratenpartei), durante la riunione della Commissione Europea del 6 dicembre non è stato trovato, nuovamente, l’accordo sul testo definitivo della nuova direttiva Chat Control.

A detta di Breyer, però, i pareri degli Stati membri sulla direttiva sarebbero cambiati negli ultimi mesi. Alcuni governi che in precedenza si erano opposti alla direttiva, come quello francese, hanno già cambiato opinione. Ricordiamo che, proprio in Francia, recentemente c’è stato l’arresto del fondatore di Telegram, Pavel Durov.

Altri governi, come quello tedesco, sono ancora critici nei confronti della proposta, ma ora segnalano solo la necessità di modifiche minori.

Lo stop alla direttiva Chat Control, quindi, sarebbe solo temporaneo e tutto potrebbe cambiare già alla prossima riunione della Commissione, prevista per il 12 dicembre, anche grazie al cambio di rotta di un altro governo, quello italiano.

Chat Control: cosa voterà l’Italia

A far passare il testo definitivo di Chat Control potrebbe essere proprio il nostro Paese che, a lungo, è stato considerato tra quelli “neutrali“. Ora, invece, secondo il giornalista tedesco Andre Meister di Netxpolitik.org, e secondo lo stesso ex deputato europeo Patrick Breyer, l’Italia avrebbe deciso di appoggiare la misura.

Secondo Meister, infatti, l’Italia sarebbe “cautamente positiva“, ma il nostro governo avrebbe a che fare con “discussioni difficili a livello nazionale” e con il parere negativo di “alcune Autorità governative ancora molto scettiche“. Quasi certamente Meister si riferisce ad un parere preliminare non del tutto positivo del Garante Privacy.

Chat Control 2.0: cosa prevede

La direttiva di cui stiamo parlando è la seconda proposta europea in merito ad un eventuale controllo preliminare dei messaggi scambiati dagli utenti di WhatsApp, Signal, Telegram e di tutte le altre app di chat. Proprio per questo viene definita “Chat Control 2.0“.

La prima versione di questa proposta risale addirittura al 2021, mentre la prima bozza di Chat Control 2.0 risale al maggio 2022. Mentre con la proposta Chat Control 1.0 (mai approvata) il controllo delle chat era facoltativo e limitato, con la prima versione di Chat Control 2.0 il controllo era obbligatorio ed esteso anche alle email e a tutti i messaggi di chat.

Nel corso dei mesi questa posizione è stata di molto smussata, perché ritenuta da tutti eccessiva: il contrasto alla diffusione di materiali pedo-pornografici è ritenuto una priorità da tutti, ma l’impatto sulla privacy dei cittadini europei rischia di essere eccessivo.

La proposta attuale, quindi, prevede un controllo automatizzato dei soli messaggi contenenti foto e video. Tale controllo sarebbe in capo alle app di messaggistica, dai cui server passano i dati dei messaggi scambiati.

App che, nel frattempo, hanno già criticato aspramente ogni idea di controllo dei messaggi degli utenti. Sia perché perderebbero molti utenti, sia perché dovrebbero, di fatto, interrompere l’uso della crittografia end-to-end che rende illeggibili i messaggi alle stesse piattaforme che la usano.

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