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Marte, pezzi del Pianeta Rosso sulla Terra: cosa sappiamo della missione

La Cina è in corsa per lo spazio con gli Stati Uniti: la missione verso Marte per portare sulla Terra pezzi del Pianeta Rosso

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È stata annunciata una missione su Marte da parte della Cina. Il Paese ribadisce ancora una volta, di fatto, il proprio estremo interesse per la corsa allo spazio. Dall’altra faccia della luna al pianeta rosso, al fine di riportare da quest’ultimo dei campioni di suolo e roccia sulla Terra. Un progetto che potrebbe aprire nuove strade a dir poco interessanti.

Cina su Marte

Almeno in teoria, la missione su Marte dovrebbe concludersi nel 2031. Ecco quando è previsto il rientro, stando al recente comunicato governativo diffuso dalla China National Space Administration (CNSA).

Svelato anche il nome, che è Tianwen 3, ma c’è un elemento molto importante da sottolineare. Se la NASA si ritrova a dover posticipare i propri lanci, tra missioni spinte in là nel tempo e altre a rischio cancellazione, la Cina addirittura anticipa. Tianwen 3 era infatti prevista per il 2030. Tabella di marcia rivista e due anni risparmiati sul progetto.

Dopo quelli raggiunti recentemente, l’approdo su Marte sarebbe ovviamente un traguardo storico per la Cina. Il Paese asiatico continua a inanellare successi che hanno del clamoroso, dal primo allunaggio assoluto sulla faccia nascosta della Luna, avvenuto nel 2019 con la sonda Chang’e 4, al trasporto sulla Terra di campioni da quest’area a giugno 2024, con la sonda Chang’e 6. In merito ha poi annunciato d’aver scoperto il grafene, quello che molti definiscono il “materiale delle meraviglie”, tra i campioni riportati dalla sonda Chang’e 5.

Una superpotenza spaziale

Non c’è di certo bisogno di spiegare a qualcuno come la Cina rientri perfettamente nel novero delle superpotenze sulla Terra. Oggi è sempre più chiaro al mondo intero, però, che si tratta assolutamente anche di una superpotenza spaziale. Nel nostro immaginario collettivo la NASA è sempre un passo avanti a tutti ma, è evidente, la realtà è altra cosa.

Riuscire a realizzare la “conquista di Marte” in tempi così rapidi evidenzierebbe uno stato decisamente avanzato del proprio progetto. Al tempo stesso sottolineerebbe il chiaro interesse per il Paese che, al netto dei fragili equilibri economici, non disdegna di investire enormi cifre per accelerare enormemente i piani.

Si tratta di una nuova e serrata corsa allo spazio con gli Stati Uniti, dopo quella combattuta tra gli USA e l’ex Unione Sovietica ormai più di 50 anni fa. Quella aveva condotto all’allunaggio dell’Apollo 11, che ha rivoluzionato il nostro mondo. Chi sa tutto ciò a cosa potrebbe portarci, dunque.

Ad annunciare il proposito di indirizzarsi in tempi rapidi verso Marte è stato il dottor Liu Jizhong, come spiegato dalla CNN. Si tratta del campo della progettazione di Tianwen 3 e, nel corso di un evento nella provincia di Anhui, ha affermato come sia uno dei principali obiettivi dell’Agenzia spaziale cinese.

Al fianco della raccolta di campioni però, c’è anche l’intento di andare a caccia di prove di vita sul pianeta rosso. Questa missione sarà cruciale, inoltre, anche per sperimentare tecnologie per “ammartare”, così come decollare da Marte e non solo. Si sperimenterà anche un sistema per un “sicuro” incontro tra veicoli spaziali nell’orbita del pianeta.

Approdare e lanciare un razzo dalla superficie di Marte rappresentano le principali sfide da risolvere sotto l’aspetto ingegneristico. Al netto dei grandi annunci di Elon Musk, che ha promesso astronavi intorno a Marte tra pochi anni e chance di vita sul pianeta rosso in 20, il tutto non sembra affatto così semplice. Resta da chiedersi se la Cina abbia un asso nella manica o se tali annunci non siano parte di una strategia come quella, ormai datata, messa in campo dagli USA al secolo.

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