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Come è fatto Android 12: privacy e interfaccia

Con la seconda beta di Android 12 il sistema operativo inizia a prender forma: già in funzione alcune caratteristiche fondamentali per la gestione della privacy.

Giuseppe Croce Giornalista

Peppe Croce, giornalista dal 2008, si occupa di device elettronici e nuove tecnologie applicate al mondo automotive. È entrato in Libero Tecnologia nel 2018.

Mancano ancora circa tre mesi dal rilascio della versione ufficiale, definitiva e stabile di Android 12 ma è passato neanche un mese da quando è stata presenta la prima beta nel corso del Google I/O 2021 del 18-20 maggio. Adesso è già arrivata la seconda beta e il nuovo sistema operativo mobile comincia a prendere forma.

Molte delle promesse fatte da Google stanno diventando realtà, con altre funzioni che adesso sono disponibili all’interno della seconda beta. In particolare Google sta mettendo in pratica la sua nuova idea di gestione della privacy e dei dati personali dell’utente, oltre a realizzare i primi cambiamenti all’interfaccia utente di Android che, lo ricordiamo, a partire dalla versione 12 sarà pienamente in stile “Material You“. Abbraccerà, cioè, “il nuovo stadio” del Material Design introdotto da Google nel 2014. Ma andiamo con ordine: cosa cambia con Android 12 beta 2?

Android 12: la Privacy Dashboard

Il focus di Google con Android 12 è principalmente sulla privacy, in risposta alle recenti mosse di Apple che sta stringendo fortemente le maglie su iOS. Google non ha intenzione di mettere in atto una stretta tanto forte, perché sa che gli sviluppatori delle app per Android (che a differenza di quelle iOS sono quasi tutte gratis) difficilmente digerirebbero l’impossibilità di accedere ai dati degli utenti.

Ma, allo stesso tempo, Google sa che gli utenti vogliono più tutela per i propri dati e meno profilazione delle proprie abitudini. La sintesi tra le due esigenze è la “Privacy Dashboard“, un pannello dal quale è possibile conoscere quali app accedono alle informazioni personali e settare facilmente i permessi per farlo o non farlo.

Android 12: le app ci spiano?

Uno dei terrori degli utenti degli smartphone, sia su Android che su iOS, è quello di essere spiati dalle app che hanno installato: una volta che abbiamo concesso ad una applicazione l’accesso al microfono e alla fotocamera (perché tale accesso serve al funzionamento dell’app) come possiamo essere sicuri che l’app non usi tale permesso impropriamente?

La soluzione l’ha trovata Apple con iOS 14 e Google l’ha copiata e incollata in Android 12: dei semplici indicatori nella parte alta del display del telefono, che si accendono ogni volta che una app sta accedendo a microfono o fotocamera.

L’utente, in questo modo, può sapere al volo se una app è troppo invadente: se accede alla fotocamera o al microfono in modo anomalo c’è di sicuro un problema di privacy.

Android 12: le app spiano gli appunti?

Altra soluzione iOS portata su Android è l’avviso di quando una app sta accedendo alla clipboard, cioè agli appunti. Moltissime app lo fanno in continuazione, senza apparente motivo, e accedono anche ai contenuti copiati dall’utente usando un’altra app.

Su Android 12 verremo avvisati quando ciò succederà, ma solo nel caso in cui una app stia accedendo a contenuti copiati da altre app.

Android 12: Material You

Infine, nella seconda beta pubblica di Android 12 possiamo iniziare ad assaggiare il design Material You, perché anche l’interfaccia utente è stata modificata in alcuni aspetti.

Modificata e semplificata: i “toggle” delle impostazioni rapide (quelle a cui si accede facendo swipe dall’alto del telefono verso il basso) relative alle connessioni Wi-Fi e dati cellulare sono stati unificati in uno solo. In questo modo l’utente può staccare la connessione a Internet con un solo tap, o cambiare operatore per la connessione se ha un telefono dual SIM.

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