Crimini famosi: tre nuovi documentari su Netflix
Raccontano la storia di un infermiere killer, l’omicidio che ha scosso il mondo del bodybuilding e l’uccisione di una soldatessa statunitense
I casi di cronaca nera riscuotono sempre un macabro successo: vengono seguiti con grande attenzione nella fase delle indagini e in quella processuale e suscitano ancora più interesse quando, a bocce ferme, vengono ripresi e raccontati nel dettaglio in documentari e docuserie, magari con nuove testimonianze e materiali inediti. Ogni mese il catalogo Netflix propone qualche nuovo titolo di questo genere e novembre non fa eccezione.
Ecco tre nuovi documentari true crime da guardare in streaming.
Killer Sally
Bodybuilding estremo e amore tossico: sono gli ingredienti di Killer Sally, docuserie in tre episodi da poco disponibile su Netflix. La storia vera raccontata è quella di Sally McNeil, condannata a 25 anni di carcere (ma oggi libera) per aver ucciso il marito bodybuilder Ray McNeil nel giorno di San Valentino.
Il matrimonio tra i due era burrascoso, anche per via della fissazione per la perfezione del corpo e dell’ossessione per il bodybuilding. Nella docuserie viene intervistata la stessa Sally, oltre ad altri testimoni e persone coinvolte a vario titolo in questo vecchio caso di cronaca.
L’infermiere killer
Il 26 ottobre è uscito su Netflix il thriller The Good Nurse: diretto da Tobias Lindholm, il film è tratto dall’omonimo libro-inchiesta di Charles Graeber e si ispira alla vera storia di Charlie Cullen, infermiere che nel corso di sedici anni di lavoro negli ospedali ha ucciso diversi pazienti (è stato condannato per 29 omicidi, ma si stima siano 400).
Questa stessa storia è ora illustrata anche nel documentario L’infermiere killer, che racconta in che modo gli investigatori al lavoro sul caso abbiano impedito che Cullen restasse impunito. Il docufilm dura un’ora e mezza.
I Am Vanessa Guillen
Il 17 novembre arriva su Netflix questo documentario che dura un’ora e mezza e racconta la vita e la morte di Vanessa Guillen, giovanissima soldatessa uccisa in una base militare statunitense. La donna nel 2020 aveva confessato alla madre di essere stata vittima di molestie mentre si trovava alla base di Fort Hood ed è poi stata ammazzata da un commilitone. Il docufilm si concentra soprattutto sugli sforzi fatti dalla famiglia per chiedere e ottenere giustizia: un percorso che è arrivato fino all’ufficio del presidente degli Stati Uniti. e che ha messo le basi per una riforma storica nell’esercito.
«Il fulcro della storia è il tentativo di superare indicibili difficoltà in nome della famiglia, dell’amore e della giustizia», ha dichiarato il regista Christy Wegener. «È uno scontro alla Davide e Golia all’ennesima potenza, in cui l’avversario è l’esercito americano, una delle organizzazioni più vaste e potenti degli Stati Uniti. Non è certo un’impresa da poco… Durante la produzione del film è stato incredibile poter vedere questa famiglia mettere da parte il dolore nel momento più tragico per lanciarsi in una lotta per il bene comune».