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Don't Be a Mule, cos'è la campagna della Polizia e delle banche

L'Europol ha lanciato una campagna sui social network e sulla Rete contro il reato di riciclaggio di denaro, sempre più diffuso online

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Don't Be a Mule, cos'è la campagna della Polizia e delle banche Fonte foto: Shutterstock

“Non essere un mulo”. Questo il messaggio della campagna portata avanti dall’Europol per denunciare il “money muling“, un reato che negli ultimi mesi è in grande crescita online e che frutta ai cybercriminali guadagni milionari. Il termine “money muling” potrebbe essere un po’ difficile da capire, ma molto semplicemente è riciclaggio di denaro, una pratica perseguita dalla giustizia italiana e che può comportare anche una pena detentiva.

L’Europol ha lanciato una campagna online e sui social network al grido #dontbeamule. Il messaggio è rivolto non tanto ai cybercriminali che compiono le truffe online, ma agli utenti che per guadagnare facilmente qualche centinaio di euro, spostano i soldi da un conto all’altro ottenuti illecitamente dagli hacker , fino a farne perdere le tracce. Molto spesso gli stessi utenti sono ignari di essere i protagonisti di una truffa, ma sono a tutti gli effetti complici dei cybercriminali. Per capire cosa sia il “money muling” e denunciare dei casi sospetti, è possibile leggere il decalogo scritto direttamente dall’Europol.

Che cos’è il Money Muling

Fonte foto: Europol

Essenzialmente il money muling è riciclaggio di denaro. Il 90% dei casi in cui è stato denunciato un caso di money muling è avvenuto online e il protagonista è sempre un cybercriminale. Per capire di che cosa si tratta è necessario fare un esempio. Tutto inizia quando un pirata informatico entra in possesso di soldi rubati dal conto di un povero utente usando un malware o attraverso una campagna phishing. Una volta entrati in possesso di questo denaro, i cybercrimnali dovranno fare in modo di “farlo diventare pulito”, ovvero di riciclarlo. Per questo motivo vanno alla ricerca di money muler, ovvero di persone interessate a un guadagno facile per un lavoro che dura pochi minuti. Il money muler non deve far altro che ricevere i soldi su un proprio conto e trasferirlo in quello segnalato dal cybercriminale. Solitamente il guadagno è di circa il 10% sul totale della somma trasferita. Tutto questo è illegale e porta a pene piuttosto severe. Il money muler rischia accuse penali, il conto corrente bloccato e viene anche segnalato agli istituti bancari.

A cosa bisogna fare attenzione

I cybercriminali vanno alla ricerca dei money muler direttamente online. Se qualche volta avete letto online un annuncio pubblicitario che prometteva facili guadagni e una commissione del 10% sul trasferimento di denaro, si trattava proprio del modo in cui gli hacker entrano in contatto con i “corrieri di denaro”. Molto spesso queste “offerte di lavoro” non specificano in modo chiaro cosa si deve fare, ma promettono solamente un pagamento puntuale e un facile guadagno.

Oltre alle pubblicità online, i cybercriminali utilizzano anche le e-mail per proporre questi “lavoretti”. Se ricevete un messaggio del genere, segnalatelo immediatamente alla Polizia Postale italiana che farà partire un’indagine per risalire al mittente.

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