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Beeper: cos'è, come funziona, a cosa serve l'app che rivoluziona le chat

Una sola app per gestire tutte le chat: ora è possibile, con l'apertura al pubblico di Beeper, ma i dubbi sulla sicurezza vanno ancora sciolti

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beeper app chat Fonte foto: Beeper

A poche ore dall’inizio dell’era dell’interoperabilità per le chat di WhatsApp, arriva una notizia che farà piacere a chi usa molte app contemporaneamente per restare in contatto con tutti i propri amici, parenti, colleghi: Beeper è ora disponibile per tutti gli utenti Android, iOS, iPadOS, macOS, Windows, Linux e ChromeOS.

Beeper è una piattaforma di messaggistica istantanea che rivoluziona il modo in cui interagiamo con diverse applicazioni di chat, combinandole tutte in un’unica interfaccia. Sviluppato originariamente da Beeper Inc e acquisito pochi giorni fa da Automattic (l’azienda che sviluppa WordPress, il software alla base di milioni di siti attualmente online), Beeper prova a offrire un’esperienza unificata a miliardi di potenziali utenti.

Cos’è Beeper?

Beeper nasce nel 2020 sotto il nome di NovaChat, ideato da Eric Migicovsky, Brad Murray e Tulir Asokan. L’idea di base è semplice ma innovativa: permettere agli utenti di gestire molteplici servizi di messaggistica, e quindi tutte le chat, da un’unica applicazione.

Per farlo, Beeper è costruito sulla base del protocollo Matrix e dell’applicazione Element, che permettono interoperabilità e sicurezza (almeno sulla carta) delle conversazioni.

Per molti mesi Beeper è stata disponibile solo per poche persone: c’era una lunghissima lista d’attesa per scaricare e provare l’app. Ora, però, Automattic l’ha resa disponibile a tutti gratuitamente.

Come funziona?

L’integrazione di diversi servizi di messaggistica in Beeper avviene tramite “ponti” che collegano le diverse piattaforme al nucleo centrale di Beeper, gestito tramite il protocollo open-source Matrix. In pratica le varie piattaforma di chat inviano i messaggi a Beeper, che poi li gira agli utenti.

Questo significa che gli utenti possono inviare e ricevere messaggi da una qualsiasi delle piattaforme supportate senza dover cambiare app o compromettere la sicurezza dei loro dati.

Ogni messaggio viene criptato end-to-end, garantendo che solo il mittente e il destinatario possano leggerne il contenuto.

A cosa serve Beeper?

L’obiettivo principale di Beeper è di eliminare la frammentazione nell’ambito delle comunicazioni digitali. Grazie a Beeper, gli utenti non devono più saltare da un’app all’altra per rimanere in contatto con amici, familiari o colleghi che utilizzano servizi diversi: un utente WhatsApp può chattare con uno di Telegram, X, Signal o qualunque altra app. Le piattaforme supportate, infatti, sono tutte le principali:

  • WhatsApp
  • Messenger
  • Instagram
  • Telegram
  • Signal
  • X/Twitter
  • LinkedIn
  • Slack
  • Google Messaggi
  • Google Chat
  • Discord
  • IRC
  • Matrix

In teoria (ma la teoria andrà verificata dalla pratica), è anche un’ottima soluzione per chi cerca di mantenere una maggiore privacy e sicurezza nelle proprie comunicazioni, grazie alla crittografia robusta e al fatto che tutti i messaggi sono protetti da occhi indiscreti.

Recentemente, Beeper ha fatto notizia per l’introduzione di Beeper Mini, un’app che permetteva agli utenti Android di inviare messaggi tramite iMessage, il servizio di messaggistica di Apple, tradizionalmente disponibile solo per utenti iOS.

Apple ha provato a bloccare Beeper Mini, scatenando polemiche feroci, ma l’app è stata comunque dismessa in vista della disponibilità a tutti di Beeper, che rende la versione mini sostanzialmente inutile.

Beeper è sicura?

Il vero dubbio che trattiene molti dall’usare Beeper, o altre soluzioni simili, è quello della sicurezza delle chat. Ogni piattaforma/app, infatti, ha il suo standard di crittografia (più o meno sicuro) che è diverso da quello delle altre app. Ma si tratta, in ogni caso, sempre di crittografia “end-to-end“.

Questo significa che le chiavi crittografiche necessarie a decifrare i messaggi sono custodite sui telefoni, e non in cloud, ma dentro le app. Far comunicare due app diverse tramite il “ponte” di Beeper, quindi, vuol dire “aprire” almeno parzialmente questa barriera di sicurezza. In particolare non è ancora ben chiaro se l’app di Beeper sia in grado, o meno, di leggere i messaggi decifrati durante il passaggio da un’app di chat all’altra.