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Dopo 50 anni riapre a Roma uno dei luoghi storici più importanti

Dopo ben 50 anni uno degli edifici più importanti dell'Impero romano torna a essere fruibile ai visitatori: un evento che lascerà il segno.

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Rovine antiche dell'impero romano Fonte foto: 123RF

Ci sono voluti 50 anni ma l’attesa è finita. Il Parco Archeologico del Colosseo è uno scrigno di bellezze di inestimabile valore, ma ce n’è una che per mezzo secolo è rimasta nascosta nell’ombra, a causa di danni strutturali che ne impedivano la fruizione. Non un semplice edificio, ma una grandiosa residenza imperiale romana decorata con stucchi e affreschi che sono testimonianza unica dei fasti dei sovrani di Roma. Finalmente possiamo ammirare la Domus Tiberiana, in tutto il suo splendore.

Perché la Domus Tiberiana è stata chiusa per 50 anni

Cinquant’anni non sono pochi e pensare che sia il lunghissimo lasso di tempo che ci è voluto per rendere di nuovo fruibile al pubblico uno dei monumenti più significativi dell’Impero sembra incredibile. Ma adesso l’attesa è finita e finalmente dal 21 settembre 2023 è possibile entrare in un luogo suggestivo, ricco e unico come la Domus Tiberiana, costruita su circa 4 ettari di terreno affacciati sul Palatino.

La Domus Tiberiana è stata oggetto di scavi e opere di restauro sin dal 19esimo secolo, ma gli interventi più significativi risalgono soltanto agli ultimi anni. Gli esperti hanno lavorato a lungo, salvo incontrare ostacoli ingenti a cominciare dai gravi danni strutturali che ne impedivano totalmente la fruizione per finire, poi, alle restrizioni e ai rallentamenti causati dalla pandemia a partire dal 2020. Ma non si sono fermati ed è grazie a questo incessante lavoro che finalmente il primo grandioso palazzo dell’Imperatore diventa visibile, all’esterno come all’interno.

“Grazie all’incessante operosità del Parco archeologico del Colosseo e alle ingenti risorse che continuano a essere investite nella valorizzazione del sito, da oggi cittadini e visitatori provenienti da tutto il mondo potranno godere di un ambiente che riapre al pubblico dopo quasi mezzo secolo dalla sua chiusura”, ha dichiarato in una nota Alfonsina Russo, Direttore del Parco archeologico del Colosseo.

La grandiosa residenza imperiale al Palatino

Il nome Domus Tiberiana potrebbe trarre in inganno, dato il chiaro riferimento all’Imperatore Tiberio. Gli studi sull’edificio hanno stabilito che, in realtà, le fondamenta del palazzo furono costruite all’epoca di Nerone, che regnò dal 54 al 68 d.C. In particolare le ricerche hanno datato la costruzione dell’edificio contemporaneamente a quella della Domus Aurea, dopo l’incendio di Roma del 64 d.C.

Sono sempre gli studi a rivelare che, inoltre, la Domus Tiberiana continuò a essere abitata fio all’età tardo-antica, ovvero nel periodo storico compreso tra il regno dell’Imperatore Commodo (dal 180 al 192 d.C.) e il Settimo secolo, salvo poi restare disabitata e del tutto vuota fino alla metà del Cinquecento, quando la famiglia Farnese, Duchi di Parma e Piacenza, la inclusero nei cosiddetti horti farnesiani, un sistema di scale e terrazze che si estende dalle pendici alla sommità del colle Palatino ideato dal Cardinale Alessandro Farnese.

Un percorso alla scoperta del monumento

La direzione del Parco Archeologico del Colosseo non si è limitata a rendere fruibile la Domus Tiberiana, ma ha fatto molto di più, progettando un percorso che includa la residenza imperiale affacciata sulla valle del Foro Romano, che consente ai visitatori di ripercorrere quasi identico l’antico percorso che seguiva l’Imperatore con la sua corte per raggiungere appunto il palazzo.

Oltre al percorso esterno, poi, la Direttrice del Parco Archeologico del Colosseo Alfonsina Russo insieme a Maria Grazia Filetici, Martina Almonte e Fulvio Coletti hanno ideato l’allestimento museale Imago Imperii, che comprende tredici ambienti lungo questo percorso sapientemente illuminato, con l’obiettivo di raccontare la storia della Domus Tiberiana con i suoi cambiamenti nel corso dei secoli. L’itinerario comprende, inoltre, delle sale multimediali in cui è esposta una selezione di ceramiche e manufatti in vetro e metallo, oltre a statue e decorazioni che sono state riportate alla luce dagli archeologi durante gli ultimi anni di scavi.