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Perché verranno lanciati tre razzi nello Spazio durante l'eclissi dell'8 aprile

L'eclissi solare dell'8 aprile vedrà tre lanci di razzi della NASA, e non solo: ecco il motivo e cosa c'entra la ionosfera

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NASA, tre razzi durante un'eclissi Fonte foto: NASA's Scientific Visualization Studio

L’eclissi solare dell’8 aprile 2024 sarà di certo molto particolare. Un evento che attirerà l’attenzione del pubblico non soltanto per la mera questione naturale. La NASA ha infatti organizzato il lancio di ben tre razzi sonda durante l’attesa eclissi solare. L’obiettivo è quello di procedere allo studio di come l’alta atmosfera terrestre venga influenzata nel momento in cui la luce solare procede a oscurarsi momentaneamente su una porzione del nostro pianeta.

La ionosfera

La NASA farà partire i suoi tre Atmospheric Perturbations around Eclipse Path (APEP) dalla struttura di lancio della Wallops Flight Facility, in Virginia. Procederanno ad analizzare le perturbazioni nella ionosfera, nella fase in cui la Luna oscurerà il Sole.

Non si tratta affatto del primo test di questo genere, considerando quanto accaduto relativamente di recente. Parliamo del lancio di razzi sonda dalla White Sans Test Facility in New Messico a ottobre 2023, durante una eclissi solare anulare.

Tre raggi pensati per altrettanti lanci in tre differenti momenti. Il primo partirà infatti 45 minuti prima dell’eclissi, il secondo durante l’evento e il terzo 45 minuti dopo il picco raggiunto a livello locale. Come viene influenzata la ionosfera dalla scomparsa improvvisa del Sole? Si raccoglieranno dati cruciali in merito, al fine di comprendere, studiare e prevenire le perturbazioni che hanno il potenziale di interferire con le nostre comunicazioni sulla Terra.

Quando si parla di ionosfera, si fa riferimento a una regione della nostra atmosfera tra i 90 e i 500 km sopra il terreno. Ecco le parole di Aroh Barjatya, professore di fisica ingegneristica alla guida della missione: “La ionosfera è una regione elettrificata, che riflette e rifrange i segnali radio, influenzando anche le comunicazioni via satellite, mentre i segnali li attraversano. Riuscire a ottenere una migliore comprensione di quest’area, sviluppando modelli, può aiutarci a prevedere le perturbazioni. È cruciale per garantire che il nostro mondo, che è sempre più dipendente dalle comunicazioni, continui a funzionare senza ostacoli”.

Il lancio dei razzi

È previsto che i razzi sonda lanciati dalla NASA raggiungano un’altitudine non superiore ai 420 km. Ognuno di essi procederà alla misurazione della densità di particelle cariche e neutre, così come dei cambi elettrici e magnetici circostanti. Come detto, però, avverrà in fasi differenti: pre, durante e post eclissi.

Saranno espulsi quattro strumenti secondari. Le dimensioni sono quelle di una bottiglia di 2 litri, ha spiegato Barjatya, che misureranno gli stessi dati. In questo modo è come se i risultati venissero ottenuti da un totale di ben 15 razzi, pur lanciandone “appena” tre.

Altre squadre negli Stati Uniti effettueranno delle misurazioni della ionosfera, non con ulteriori razzi, sia chiaro, ma con mezzi alternativi. Un team rilascerà una serie di palloni ad alta quota. Un altro, invece, impiegherà dei radar a terra per ottenere i risultati sperati. Un insieme di indagini che dovrebbero contribuire a restituire un puzzle intero, così da avere un’immagine perfetta della dinamica ionosferica. Tutto ciò è di enorme importanza anche perché la prossima eclissi solare totale sul territorio contiguo degli USA non avverrà prima del 2044.