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Maltempo e allerta meteo, c'è un problema con le semine nei campi in Italia: ecco i rischi

Le alluvioni in Emilia Romagna minacciano le coltivazioni: è allarme nei campi dopo l'ennesimo allagamento

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Si torna a parlare di maltempo e di dramma per l’agricoltura italiana. Il nostro Paese sta fronteggiando una palese trasformazione, che va dal caldo estremo estivo, con tanto di lunghi periodi di siccità in alcune aree, alle violente piogge, che si tramutano in alluvioni. Tutto ciò ha uno scotto nella vita quotidiana di tutti. Basti pensare ai fiumi esondati in Lombardia. Un particolare scotto però viene pagato dall’agricoltura. Ecco qual è la situazione ad oggi.

Emilia-Romagna allagata

I campi dell’Emilia Romagna sono nuovamente finiti sott’acqua. L’ondata di maltempo ha provocato la rottura degli argini dei fiumi. Questi erano ancora in fase di costruzione dopo le ultime devastazioni. Un lavoro inutile, che dovrà ripartire. Nel frattempo, però, le semine sono state ampiamente compromesse.

Coldiretti ha lanciato l’allarme, evidenziando una condizione preoccupante, a dir poco. I tecnici dell’organizzazione sono già a lavoro per verificare l’entità dei danni provocati dall’esondazione. Stando a quanto analizzato inizialmente, risulta evidente come la situazione peggiore si registri nella zona di Traversara di Bagnacavallo. Al tempo stesso è grave la condizione delle zone limitrofe del Ravennate (già colpite in maniera molto pesante dalla rottura degli argini del fiume Lamone, avvenuta lo scorso 17-18 settembre).

Chi potrebbe mai negare il cambiamento climatico dinanzi a tutto questo. Chi potrebbe ritenere tanta devastazione, ripetuta nel corso degli ultimi 20 anni, frutto del puro caso e naturale evoluzione dei cicli di natura.

L’acqua ha nuovamente ripreso ad allagare campagna e paesi, fuoriuscendo dalle falle nell’argine in fase di lavorazione. Le precipitazioni hanno infatti innalzato eccessivamente il livello del fiume, concretizzando lo scenario peggiore possibile.

Allarme agricoltura

Ancora una volta parliamo di una mazzata tremenda per le tante aziende agricole del territorio. Non sono bastati i danni ingenti dovuti all’alluvione di due settimane fa. Sono state costrette a sospendere le proprie operazioni, dalle lavorazioni sui frutteti, ormai a un passo dalla raccolta di mele, pere e kiwi, alla vendemmia. I campi sono di fatto inagibili, data la mole di fango.

Esistono inoltre delle vite private, al di là del lavoro. Chi fronteggia questo dramma, deve anche fare i conti con case nuovamente allagate. Il rischio, tremendamente concreto, è quello di perdere per sempre le nuove produzioni. Le semine potrebbero dover essere rinviate alla prossima primavera, con incognite relative alla permanenza in attività e peso gravoso sui costi per il consumatore.

Coldiretti chiede dunque di accelerare le opere di ricostruzione, che devono avere la priorità. Agire con i tempi attuali vuol dire correre il rischio di spendere il triplo e danneggiare ulteriormente le attività e le abitazioni del posto. Occorrono turni straordinari e interventi eccezionali da parte del governo Meloni, al fine di evitare di ritrovarsi in una posizione ancor più vulnerabile con l’arrivo della stagione fredda.

Nel frattempo, in questa emergenza, Coldiretti Emilia Romagna ha lanciato varie iniziative. Da un mercato solidale nei mercati coperti di Campagna Amica, con ricavati devoluti alle aziende agricole regionali, a una raccolta fondi legata all’acquisto del “Parmigiano Reggiano della solidarietà”.

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