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SCIENZA

Arrivano le “Orionidi”, notte di stelle cadenti tra il 20 e il 23 ottobre 2024

Numerosi gli eventi astronomici da poter ammirare nella parte finale del 2024: ecco le date da segnare per comete, sciami meteorici e non solo

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Ottobre e novembre promettono degli eventi astronomici davvero interessanti, dunque, sguardo rivolto verso il cielo quasi ogni notte. Di fatto la parte conclusiva del 2024 sarà monopolizzata dalla cometa C/2003 A3, nota anche come la “cometa del secolo”. Non rappresenta però l’unica forma d’attrazione attesa, considerando ad esempio la cometa C/2024 S1 Atlas, da poco scoperta. Spazio inoltre a sciami meteorici e occultazioni dei pianeti da parte della Luna. Un calendario decisamente colmo, insomma.

Sciami di meteore

Nel corso dell’anno sono svariati gli sciami meteorici che attraversano il nostro cielo. Non c’è spazio soltanto per le “stelle cadenti di San Lorenzo”, infatti. La fine del 2024 include ad esempio gli sciami delle Orionidi, delle Leonidi e delle Geminidi.

Le Orionidi sono uno sciame attivo tra il 2 ottobre e il 7 novembre. Avrà il suo massimo d’attività tra il 20 e il 23 ottobre. L’origine è lo stesso dello sciame delle Eta Aquaridi. Si parla dunque del passaggio della Terra nei detriti lasciati dalla scia della cometa Halley. Uno spettacolo da non perdere, considerando anche la quota numerica di questa scia: da 20 a 50 meteore visibili all’ora, tra emisfero boreale e australe.

Differente il discorso delle origini delle Leonidi. In questo caso si parla infatti dei detriti della cometa Tempel-Tuttle. Occorre attendere il 17 novembre per questa visione, con picco d’attività pari a circa 20 meteore all’ora.

Che dire invece delle Geminidi. L’origine è quella dei detriti dell’asteroide 3200 Phaethon. L’attività sarà localizzata tra il 3 e il 19 dicembre, con picco previsto tra il 13 e il 14 dicembre. Uno sciame molto consistente, caratterizzato da circa 120 meteore ogni ora.

Due comete tra ottobre e novembre

A partire dallo scorso 10 ottobre è visibile la “cometa del secolo”, ovvero C2023/A3 (Tsuchinshan-ATLAS). Con il passare dei giorni l’aumento della distanza angolare dal Sole ha fatto in modo che la cometa tramonti sempre più tardi. Ciò vuol dire che la sua presenza in cielo dopo il tramonto è aumentata, rimanendo ben visibile per alcune ore.

È attesa subito dopo la C/2024 S1, se sopravvivrà al perielio. Potremmo anche vederla a occhio nudo, nella fascia temporale tra ottobre e novembre. Come detto, quest’ultima è stata scoperta in tempi recentissimi, precisamente il 27 settembre 2024. Il merito va a uno dei telescopi del progetto ATLAS alle Hawaii.

Si tratta di una cometa appartenente alla classe delle Kreutz sungrazer. Nel gergo astronomico si parla di “comete spericolate”, con riferimento al fatto che l’orbita risulta caratterizzata da un passaggio radente al Sole. Ciò conduce a due conseguenze: disintegrazione totale, ancor prima di raggiungere la distanza minima dalla nostra stella, o luminosità tanto elevata da garantire a noi una visione a occhio nudo.

Allo stato attuale C/2024 S1 non è visibile a occhio nudo. Occorre avvalersi di telescopi dalla considerevole apertura per poterla ammirare. Le date da cerchiare in rosso sul calendario sono le seguenti: 23 ottobre per il momento di massima vicinanza e il 28 ottobre per il perielio. Come detto, qualora dovesse sopravvivere all’incontro con il Sole, potrebbe divenire visibile senza strumentazioni all’alba tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre.

Il calendario delle congiunzioni

La fine del 2024 rappresenta un periodo molto ricco per chiunque abbia un buon binocolo o un telescopio. Si tratta infatti di un buon momento per osservare i giganti gassosi del Sistema Solare. Avremo Saturno, Urano, Giove e Nettuno in opposizione, il che vuol dire opposti lungo la volta celeste del Sole.

Spazio alle congiunzioni, con Luna e Marte il 23 ottobre, intorno alle ore 20, circa. Appuntamento alle 19, circa, per il 20 novembre, invece, con una separazione di poco inferiore ai 3 gradi. Lo spettacolo proseguirà inoltre il 18 dicembre, ma non per l’Italia. L’occultazione di Marte da parte della Luna avverrà infatti quando da noi sarà giorno.

Per Mercurio, invece, le date del 16 novembre e 25 dicembre sono da cerchiare sul calendario. Il pianeta sarà infatti alla massima elongazione, ovvero la massima distanza angolare dal Sole. Ciò lo renderà osservabile subito dopo il tramonto o immediatamente prima dell’alba.

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