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SCIENZA

Un altro lago si sta prosciugando facendo aumentare le emissioni di CO2, scatta l'allarme

Che legame c'è tra il prosciugamento di un grande lago e le emissioni di CO2 e gas serra? Lo spiega un nuovo studio.

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Il Great Salt Lake (Grande Lago Salato) è uno dei più grandi bacini lacustri degli Stati Uniti d’America, ma si sta prosciugando. Un fenomeno che gli esperti stanno monitorando ormai da anni e che diventa via via sempre più visibile. Tra le deviazioni d’acqua da parte degli agricoltori e la forte crescita demografica, si è già ridotto di quasi la metà. Un nuovo studio, adesso, mette in luce un altro aspetto significativo: il prosciugamento del Great Salt Lake nello Utah sta incrementando le emissioni di CO2 e gas serra, responsabili del riscaldamento globale.

Il nuovo studio sul Great Salt Lake

Lo studio dal titolo A desiccating saline lake bed is a significant source of anthropogenic greenhouse gas emissions è stato pubblicato sulla rivista One Earth lo scorso 25 luglio ed è il risultato del lavoro di un team di scienziati: Soren Brothers, ex professore associato di limnologia alla USU, e Melissa Cobo, ex studentessa magistrale alla Utah State University. Nello studio è stato coinvolto anche Tobias Goldhammer, ricercatore del Leibniz Institute for Freshwater Researcher di Berlino.

Nel 2020, per sette mesi, i tre scienziati hanno campionato le emissioni provenienti dal Great Salt Lake: “La disidratazione del Grande Lago Salato causata dall’uomo sta esponendo vaste aree del fondale del lago e rilasciando nell’atmosfera enormi quantità di gas serra – ha affermato Brothers -. L’importanza del prosciugamento dei laghi come fattore determinante del cambiamento climatico deve essere affrontata più approfonditamente e tenuta in considerazione nella mitigazione del cambiamento climatico e nella pianificazione dei bacini idrografici”.

Come dimostrano i risultati della ricerca, il letto del lago in secca ha emesso 4,1 milioni di tonnellate di anidride carbonica e altri gas serra nell’atmosfera, più o meno le emissioni annuali totali di 140 aerei. In proporzione, ciò corrisponde a un aumento del 7% delle emissioni causate dall’uomo nell’intero Stato dello Utah.

Perché il Great Salt Lake si sta prosciugando

La siccità è un problema che conosciamo bene in Italia, con Regioni come la Sicilia che rischiano di restare totalmente a secco di rifornimenti idrici nelle prossime settimane. A incidere su questo fenomeno, che riguarda appunto anche gli USA e altri luoghi del mondo, è stato certamente il cambiamento climatico. Ma non è tutto qui.

L’agricoltura ha il suo peso e lo ha avuto in particolare proprio nel prosciugamento del Great Salt Lake: le deviazioni delle acque per fattorie e caseifici locali hanno portato a minori flussi nel lago. A questo si deve aggiungere la crescita demografica nello Utah. A questa crescita, però, corrisponde una preoccupante decrescita in alcune specie autoctone, specialmente di uccelli costieri come la civetta delle tane (Athene cunicularia) che non riescono a nutrirsi di artemie, tra le loro principali fonti di foraggiamento.

Il prosciugamento del Great Salt Lake ha altre conseguenze preoccupanti. L’esposizione del letto di un lago di tali dimensioni contribuiscono alla formazione di tempeste di sabbia ma anche all’inquinamento atmosferico, avendo il Grande Lago Salato alte concentrazioni di neurotossine e cancerogeni, come arsenico e mercurio. Le istituzioni stanno provando ad arginare un fenomeno che negli ultimi anni ha subito una forte accelerazione, ma che in realtà è in corso ormai da almeno due decenni. È allarme sia per l’ambiente che per la popolazione.

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