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Il designer di iPhone lavora allo smartphone di ChatGPT

Secondo The Information in CEO di OpenAI avrebbe incontrato un ex designer di Apple e il CEO di un gruppo di investimento per parlare di un dispositivo hardware AI

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chatgpt android Fonte foto: Iryna Imago / Shutterstock.com

Secondo quanto riferito dal sito The Information, Sam Altman, il CEO di OpenAI (la società dietro a ChatGPT), avrebbe incontrato l’ex designer Apple, Jony Ive, per valutare insieme la possibilità di costruire quello che è stato definito come “un nuovo dispositivo hardware AI”.

Stando a queste indiscrezioni, potrebbe essere coinvolto nel progetto anche il CEO del gruppo di investimento SoftBank, Masayoshi Son.

Le informazioni al riguardo sono poche ma questo incontro potrebbe dare vita a uno smartphone ottimizzato per i calcoli di ChatGPT che, al momento, vengono svolti dai server di OpenAI.

Cosa sappiamo dello smartphone di ChatGPT

Chiaramente, le indiscrezioni riportate da The Information sono piuttosto vaghe e non c’è nessuna conferma che questi incontri abbiano dato esito positivo per una potenziale collaborazione futura per la realizzazione dello smartphone di cui sopra.

In realtà, non è nemmeno chiaro se questo “nuovo dispositivo hardware AI” sia realmente uno smartphone e tutto è ancora relegato al periodo ipotetico.

Tuttavia, visto il curriculum di Jony Ive e visti i suoi molti meriti nella realizzazione del design dell’iPod e dell’iPhone di Apple, quella di uno smartphone resta l’ipotesi più probabile.

Infine, gli altri dubbi riguardano anche l’effettiva collaborazione tra i tre, non è stato rivelato, infatti, se tutti i soggetti chiamati in causa parteciperanno attivamente al progetto o se, cosa altrettanto probabile, sia stato solo un primo incontro per sondare il terreno e valutare l’eventuale coinvolgimento delle parti in un lavoro del genere.

A livello ipotetico, infatti, OpenAI potrebbe anche limitarsi a fornire ChatGPT a un produttore di terze parti e lasciare ad esso il resto del lavoro sull’hardware e sul design di questo presunto smartphone.

Smartphone e AI, il futuro della tecnologia

Tutte le più grandi aziende produttrici di smartphone (e non solo) si sono gradualmente avvicinate all’intelligenza artificiale per realizzare dispositivi sempre più smart e sempre più “autonomi“, in grado cioè di apprendere in automatico i comportamenti degli utenti e regalare loro esperienze personalizzate.

Il mercato dei chatbot AI cresce a dismisura e, tra i principali attori del settore, c’è senza dubbio OpenAI che grazie al suo ChatGPT è diventata una delle aziende più influenti del mondo tech.

Ma il servizio offerto da OpenAI (come anche quello degli altri chatbot simili) ha due grandi problemi di fondo da risolvere: la privacy, perché l’utente invia una gran quantità di “prompt” (richieste e domande al bot) che possono contenere dati sensibili, e la enorme potenza di calcolo necessaria ad eseguire gli algoritmi di AI.

Eseguire i calcoli in locale, su uno smartphone ottimizzato per quegli algoritmi, risolve i due problemi in un colpo solo: i dati non vengono inviati ai server di OpenAI, che non devono nemmeno eseguire i calcoli.

Con prospettive del genere, dunque, non stupisce moltissime aziende vogliano dire la propria sull’argomento, prima fra tutte Microsoft che per la sua partnership con OpenAI ha investito ben 10 miliardi di dollari,che hanno portato alla nascita di Bing Chat.

Questo, chiaramente, ha spinto anche Google e Apple a pigiare il piede sul pedale in questa corsa all’intelligenza artificiale, portando all’arrivo di tanti nuovi prodotti.