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Il prossimo passo UE: tornano batterie sostituibili negli smartphone

La norma in discussione al Parlamento Europeo sarebbe valida per tutti i dispositivi che hanno una batteria ricaricabile, dagli smartphone alle auto elettriche

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batteria smartphone Fonte foto: Shutterstock

Dopo la definitiva adozione della porta USB-C come unico standard per ricaricare smartphone, tablet e altri dispositivi con batteria ricaricabile, l’UE torna ad occuparsi di batterie con un nuovo progetto al vaglio del Parlamento Europeo. La nuova proposta, innanzitutto, si occupa dell’interno ciclo di vita delle batterie che danno energia ai dispositivi venduti nell’Unione, a partire dall’estrazione dei materiali per finire con lo smaltimento. Ma la vera novità riguarda la possibilità che tutti questi dispositivi debbano essere dotati di una batteria sostituibile dall’utente.

Batterie sostituibili per tutti 

Quando si parla di tutti i dispositivi che utilizzano una batteria ricaricabile, tuttavia, andrebbero inclusi moltissimi tipi di device: oltre ovviamente agli smartphone, la norma abbraccia anche altri prodotti, quali laptop, tablet ma anche monopattini elettrici, bici elettriche, auto elettriche e persino le batterie industriali.

In pratica tutte le aziende che vorranno vendere i loro prodotti nell’Unione Europea dovranno riprogettare i loro dispositivi, ed anche cambiare i contratti con le aziende che fanno parte della loro catena di approvvigionamento. La proposta prevede anche una maggiore divulgazione riguardo alle informazioni relative alle batterie che si andranno a sostituire.

Tramite un QR Code posto su quest’ultime gli utenti potranno avere “informazioni relative alla loro capacità, prestazioni, durata, composizione chimica“. Sono inoltre previsti nuovi obiettivi per la raccolta che dovrebbe arriva al 73% entro il 2030 per le batterie portatili e al 61% entro il 2031 per le batterie LMT (Light Means of Transport, mezzi di trasporto leggeri).

Sono state anche proposte nuove specifiche per le batterie che verranno prodotte che, da quanto si legge nel testo della norma, “devono contenere un minimo di cobalto (16%), piombo (85%), litio (6%) e nichel (6%) recuperati“.

Molto presto sotto la lente d’ingrandimento della Commissione Europea finiranno anche le batterie non ricaricabili. Entro la fine del 2030, l’Unione Europea deciderà se iniziare a eliminarle completamente, lasciando così il campo solo a quelle che si possono ricaricare.

Buatterie sostituibili: i tempi tecnici

Quando (e se) questa proposta diventerà legge, saranno necessari altri tre anni e mezzo prima che entri in vigore, quindi non dobbiamo aspettarci novità nel breve periodo.

Anche perché la norma sarà probabilmente discussa in modo molto approfondito a Bruxelles, dato che il campo di applicazione è talmente ampio (dai cellulari alle auto elettriche) da andare a toccare un numero enorme di interessi. Nei prossimi mesi, quindi, gli uffici del Parlamento Europeo brulicheranno di lobbisti di varie industrie che proveranno ad “aggiustare” la legge in favore dei propri clienti.

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