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Intel: accordo storico con ARM per i chip da smartphone

Intel e ARM hanno trovato l'accordo: la prima creerà delle linee produttive per stampare i chip disegnati con la tecnologia della seconda

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chip Fonte foto: Shutterstock

Da alcuni giorni c’è una notizia nel mondo tech che potrebbe sembrare solo roba per nerd, ma che in realtà potrebbe cambiare completamente il mercato degli smartphone e dei tablet: Intel ha fatto un accordo con ARM per realizzare una linea produttiva Intel ottimizzata per i chip che utilizzano la tecnologia e l’architettura di ARM. Per capire di cosa si tratta, però, dobbiamo ricordare cosa fa Intel e cosa fa ARM.

Fab o fabless?

Nel mondo dell’elettronica c’è chi progetta i chip e c’è chi li costruisce. Solo pochissime aziende creano da zero i propri chip, dal progetto allo “stampaggio” finale. Una è Samsung, con i suoi chip Exynos per gli smartphone, l’altra è Intel, con i suoi Intel Core per i PC.

Le aziende che non hanno strutture per produrre i chip si chiamano “fabless“, cioè “senza fabbrica“. Le più famose sono Qualcomm, MediaTek, Unisoc e Apple. Le aziende che hanno le fabbriche si chiamano, invece, “fab“.

ARM ha un ruolo ancora diverso: è una sorta di fabbrica di brevetti, che crea i disegni delle CPU e delle GPU che poi, insieme ad altre componenti, aziende come Qualcomm e MediaTek (ma anche Apple), inseriranno nei propri SoC, cioè “System on Chip“.

Poi c’è la taiwanese TSMC, che di mestiere produce fisicamente i chip disegnati da Qualcomm, MediaTek e Apple basandosi sui brevetti di ARM. E il cerchio si chiude, mostrando anche il grande punto debole di questo sistema produttivo: il 70% dei chip per smartphone sono prodotti da TSMC a Taiwan, creando una fortissima dipendenza del mondo tech da questa piccola isola, al centro di fortissime tensioni geopolitiche con la Cina (con gli USA in mezzo).

Intel e ARM: l’accordo

Fino ad oggi, fatti salvi alcuni esperimenti decisamente falliti, Intel ha disegnato e prodotto solo chip con architettura X86, che integravano solo tecnologia sviluppata in casa, e ha ottimizzato per questi chip le linee produttive della sua controllata Intel Foundry, cioè l’azienda del gruppo che fisicamente “stampa” i chip.

Con l’accordo appena stretto con ARM, invece, Intel creerà delle nuove linee produttive ottimizzate per stampare chip con architettura ARM. Cioè linee simili a quelle di TSMC, dalle quali potranno uscire anche i chip di Qualcomm, MediaTek e persino i chip di Apple.

Tutto questo permetterà di spostare la produzione dei chip dall’Asia agli Stati Uniti (e, potenzialmente, anche in Europa) e, tra l’altro, aumenterà di parecchio la quantità di chip ad alte prestazioni che si potranno produrre nel mondo in un anno.

Entro pochi anni, con l’aumento della capacità produttiva, se tutto andrà bene sarà più difficile che si ripetano “crisi dei chip” come quella in cui siamo ancora invischiati e, soprattutto, i prezzi dovrebbero scendere.