IPhone, fabbriche in rivolta in Cina: che succede
La rivolta degli operai della FoxConn di Zhengzhou, in Cina, sta causando ritardi nella produzione di iPhone 14 Pro e iPhone 14 Pro Max
I lavoratori della fabbrica Foxconn a Zhengzhou in Cina sono in rivolta e l’instabilità nella linea di produzione sta causando problemi seri alla produzione di iPhone 14 Pro e iPhone 14 Pro Max, proprio alle porte della stagione degli acquisti natalizi.
Sebbene la notizia non sia stata confermata dalle autorità cinesi (che anzi hanno smentito ufficialmente) girano in rete alcuni filmati che dimostrano quanto sta succedendo a Zhengzhou.
Operai in lockdown nella fabbrica di Apple
La rivolta degli operai della Foxconn di Zhengzhou risale a circa un mese fa, quando a causa di una recrudescenza dei contagi da Covid-19 è stata applicata la strategia cinese Covid Zero. A causa delle rigide restrizioni è stato impedito agli operai di lasciare la fabbrica per evitare che qualche persona potesse diffondere il contagio o portare il virus in sede.
Sempre per lo stesso motivo ai lavoratori è stato impedito di fare assembramenti e dunque è diventato impossibile anche andare a mensa per poter consumare i pasti. La vita degli operai si è svolta in modalità lockdown, ma non a casa: chiusi in fabbrica e con la possibilità di stare o alla catena di montaggio o nel loro posto in dormitorio dove potevano anche consumare i pasti.
In molti hanno deciso, così, di lasciare il posto di lavoro: ci sono riusciti in tanti ma da quel momento sono iniziati anche gli scontri con il servizio di sicurezza. La fabbrica così è rimasta a corto di personale e su pressione di Apple ha iniziato a assumere nuovi operai.
Lockdown e stipendi bassi
La ribellione è iniziata a serpeggiare tra i neo assunti, circa 100.000 nuovi operai che sono stati chiamati a lavorare dopo le pressioni di Apple su Foxconn e a seguito delle prime restrizioni a causa della strategia Covid Zero. I nuovi contratti prevedevano stipendi molto alti tuttavia, dopo un mese, sembra che questi accordi non siano stati rispettati. I neo assunti sono furiosi sia per aver ricevuto stipendi più bassi di quanto pattuito sia per essere stati inseriti in una fabbrica in cui ci sono stati casi di Covid-19, dei quali non erano mai stati avvisati.
iPhone: produzione in stallo
A pagare le conseguenze di questa situazione, oltre agli operai, è Apple: la carenza di lavoratori si ripercuote sulla produzione degli iPhone 14 Pro e iPhone 14 Pro Max, cioè i due modelli più richiesti della gamma iPhone 14. Quelli prodotti in questi giorni sono quelli che dovrebbero finire sotto l’albero di Natale. O, forse, dovevano.