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Marte non è completamente rosso: la scoperta incredibile

Marte è il pianeta rosso per eccellenza, ma in realtà il suo colore appare un po' diverso se si esamina a fondo l'ultima mappa del pianeta

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Il colore dell’amore, del Natale e del fuoco: l’elenco di emozioni, festività ed elementi associati al rosso è quasi infinito e comprende anche il pianeta Marte. Ma siamo davvero sicuri che l’oggetto celeste sia di questa tonalità? La missione Mars Express dell’agenzia spaziale ESA ha rilasciato una nuova mappa che mette in mostra qualcosa di davvero sorprendente.

Si sta parlando di un vero e proprio mosaico, dettagliato e ricco di sfumature, messo a punto per celebrare i vent’anni della missione stessa. Per ottenerlo è stato necessario combinare le immagini ad alta quota che hanno evidenziato variazioni di colore senza precedenti, oltre alla composizione effettiva del pianeta.

Marte nitido come non mai

Entrando più nel dettaglio della mappa, sono state messe in luce le tracce di ferro ossidato, di colore rossastro, ma anche le sabbie basaltiche vulcaniche che sono più scure. Non mancano nemmeno delle zone più luminose per quel che riguarda Marte, un particolare che fa intuire quanto in passato ci sia stata acqua liquida. La nitidezza del mosaico creato grazie a questa missione dell’ESA, in programma fino al 2026, è dovuta alle informazioni raccolte dalla High Resolution Stereo Camera (HRSC). Quest’ultima sta scandagliando l’oggetto celeste da cima a fondo e si trova di sicuro in una posizione privilegiata.

L’HRSC, infatti, è posizionata a un’altitudine di circa 300 chilometri, dunque a distanza ravvicinata rispetto a Marte, oltre ad essere la più vicina in assoluto al pianeta per quel che concerne qualsiasi veicolo spaziale. Le immagini ottenute possono in questo modo coprire delle aree di circa 50 chilometri di diametro. L’approccio utilizzato per la mappa che ha svelato i veri colori dell’oggetto celeste è stato leggermente diverso. In pratica, il dispositivo ha raccolto 90 immagini alle altitudini più elevate, tra i 4mila e i 10mila chilometri per la precisione. Di conseguenza il risultato finale non poteva che essere sorprendente.

Una visione globale completa di Marte

Le immagini di Marte utili per costruire l’incredibile mosaico spaziale sono state circa 90, con aree di circa 2500 chilometri di larghezza. L’assemblaggio ha poi consentito di formare una visione globale completa. Si tratta dello stesso tipo di scatti su larga scala che di solito vengono sfruttati per i modelli meteorologici in questa zona dell’Universo. C’è comunque un aspetto da precisare e che non è di poco conto. Il pianeta ha un’atmosfera che è in continua evoluzione e che per questo motivo sta diventando sempre più opaca. Ecco perché determinare con precisione le tonalità della superficie non è affatto semplice.

C’è poi da aggiungere che la polvere marziana tende a disperdere e riflettere la luce, causando lo sfasamento dei colori stessi tra le immagini e provocando non poca confusione. Come già anticipato, la mappa fornisce delle informazioni intriganti sulla composizione di Marte, rivelando una varietà di tonalità senza precedenti. Una buona porzione della superficie sembra tendere al blu e ad altre sfumature scure. È tutta “colpa” delle sabbie basaltiche, grigio-nere, e del materiale esposto all’acqua. La novità astronomica è senza dubbio di grande portata, però c’è da scommettere che si farà fatica a non soprannominare Marte il “pianeta rosso” come avvenuto finora.

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