Dallo Spazio si sente un misterioso canto, sembra un cinguettio
Un misterioso cinguettio si sente nello Spazio, non troppo distante dalla Terra: di cosa si tratta e cosa ci dice la nuova scoperta.
Un misterioso canto risuona nello Spazio. Sembra un fischio, quasi il cinguettio di un uccello, ma non si tratta di un fenomeno sconosciuto agli esperti. Parliamo delle cosiddette onde di coro (chorus waves), già identificate diversi decenni fa come esplosioni di radiazioni elettromagnetiche della durata di una frazione di secondo. L’ultimo studio su queste onde ha aperto nuovi interrogativi sulla loro origine.
Cosa sappiamo sulle onde di coro
Come anticipato, le onde di coro – chiamate così perché somigliano appunto al coro/canto degli uccelli quando convertite in segnali audio – sono il frutto di perturbazioni del campo elettromagnetico terrestre. A migliaia di chilometri di distanza dal nostro Pianeta si estendono due potenti fasce di radiazioni, dove particelle sfrecciano a una velocità impressionante, quasi quella della luce. Caratteristica che le rende un potenziale pericolo per qualsiasi oggetto (o persona) abbia intenzione di attraversarle.
Le particelle più letali, conosciute anche come "elettroni killer", raggiungono tali velocità per l’effetto dell’accelerazione dovuta a perturbazioni del campo magnetico terrestre. Perturbazioni che sono, appunto, le cosiddette onde di coro. Conosciute fin dagli anni ’60, gli esperti avevano concluso che queste onde si verificano soltanto vicino alla Terra e in generale al campo magnetico dei Pianeti, ma la nuova scoperta sfida le teorie esistenti.
Il nuovo studio
Si è tornati a parlare di onde di coro per via del nuovo studio pubblicato sulla rivista Nature lo scorso 22 gennaio 2025, dal titolo Field–particle energy transfer during chorus emissions in space.
Un team internazionale di ricercatori ha fatto una scoperta inaspettata basandosi su un’analisi approfondita delle immagini ad alta risoluzione della missione satellitare Magnetospheric Multiscale (MMS) della NASA, lanciata nel 2015, individuando delle onde di coro a circa 165.000 chilometri di distanza dalla Terra, un dato che cozza con quanto ritenuto possibile finora: queste onde sono state rilevate a una distanza circa tre volte maggiore rispetto ai rilevamenti precedenti.
Da quando sono state scoperte per la prima volta, gli scienziati hanno individuato le onde di coro anche sugli altri Pianeti del Sistema Solare – Mercurio, Marte, Giove, Saturno, Urano, Nettuno e persino su Venere -, suggerendo che il prerequisito essenziale per la loro formazione fosse appunto la presenza di un campo magnetico dipolare curvo. Le ultime registrazioni, però, dimostrerebbero che questo non è un requisito essenziale: "A causa della loro grande distanza dalla Terra le onde di coro negli ultimi risultati rimuovono in un certo senso l’elemento di curvatura – ha affermato Daniel Ratliff, fisico del plasma presso la Northumbria University in Inghilterra -. Eppure si ottengono ancora queste caratteristiche di tono molto chiare e crescenti".
"La scoperta non esclude la teoria esistente, perché i gradienti di campo magnetico attesi potrebbero essere ancora presenti, ma significa che gli scienziati devono dare un’occhiata più da vicino – ha sottolineato Richard Horne, responsabile del meteo spaziale presso il British Antarctic Survey -. È un risultato sorprendente in una regione sorprendente e spinge a ulteriori indagini sulle onde di coro in regioni in cui il campo magnetico terrestre devia sostanzialmente da un dipolo".