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Il mistero sul Big Bang che continua a sfuggire ai fisici

Un team di scienziati sta cercando le onde gravitazionali primordiali che avrebbero dovuto lasciare un’impronta nel cielo. Finora le ricerche in questa direzione sono fallite.

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Il mistero sul Big Bang che continua a sfuggire ai fisici Fonte foto: 123rf

L’universo ha avuto origine dal Big Bang che avrebbe avuto luogo 13 miliardi di anni fa. Tuttavia la teoria ha dei limiti, secondo gli astronomi le increspature nello spazio tempo avrebbero dovuto lasciare dei segni particolari nel cielo, ma le ricerche in questa direzione sono finora fallite. Recentemente, un team noto come la collaborazione BICEP/Keck, ha pubblicato gli ultimi risultati sulla loro caccia a queste “onde gravitazionali promordiali” arrivando alla conclusione che, se un universo in espansione ha riflesso onde gravitazionali, deve averlo fatto in modo molto sottile.

Cosa continua a sfuggire ai fisici sul Big Bang

La teoria finora ritenuta corretta sulla nascita del cosmo spiega cosa vedono gli astronomi quando studiano i modelli su larga scala formati dalla materia e dalla materia oscura. Tuttavia sfugge ancora un dettaglio sul tessuto dello spazio tempo che non può rimanere perfettamente fermo su scala quantistica. L’espansione a velocità elevatissima dell’universo durante il Big Bang dovrebbe aver allungato i tremori iniziali in onde gravitazionali primordiali che però finora non sono state individuate.

La ricerca del team BICEP/Keck

Secondo il gruppo BICEP/Keck, le onde gravitazionali primordiali avrebbero lasciato deboli impronte digitali nel cosmo, ossia vortici specifici nella luce noti come “polarizzazione B-mode”. Oggi, con le nuove tecnologie, gli astronomi avrebbero la capacità di rilevare direttamente questi vortici, anche se non ne hanno ancora trovati. La collaborazione BICEP/Keck ha passato anni a perfezionare i propri metodi e a costruire una serie di telescopi al polo sud e i loro risultati hanno combinato i dati delle ultime tre generazioni dei telescopi antartici con altri esperimenti, ma le informazioni finora ottenute non hanno ancora dato le risposte sperate. I quasi cento membri BICEP/Keck stanno comunque continuando a perfezionare le loro tecnologie con l’obiettivo di individuare queste prime onde gravitazionali.

Gli scienziati sono speranzosi nella buona riuscita della ricerca, anche se c’è ancora molto lavoro da fare. Sull’universo e la sua origine i misteri restano ancora vari. Intanto, un astrofisico sta ricreando le galassie per comprendere meglio il cosmo, mentre è stata scoperta una galassia a spirale più vecchia della Via Lattea che si sarebbe formata già 1,4 miliardi di anni dopo il Big Bang.

Stefania Bernardini