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La NASA ha attivato il sistema di monitoraggio che ci proteggerà dagli asteroidi

Ecco il nuovo sistema di monitoraggio impatto asteroidi della NASA: online tutte le statistiche aggiornate sui corpi near-Earth potenzialmente pericolosi.

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Sentry II finalmente online Fonte foto: 123RF - mattlphotography

Ad oggi sono stati scoperti circa 28.000 near-Earth Asteroids, asteroidi cioè la cui orbita è particolarmente vicina a quella della Terra. Alcuni di questi oggetti celesti vengono considerati un potenziale pericolo per il nostro pianeta poiché intersecano l’orbita terrestre, trovandosi ad attraversare, prima o dopo di noi, lo stesso punto nello spazio.

La NASA è impegnata da anni nel monitoraggio degli asteroidi potenzialmente pericolosi per la Terra, ma la nuova veste di CNEOS – Center for Near Earth Object Studies è oltre ogni aspettativa.

CNEOS: tutto sugli asteroidi, online

Collegandosi al sito internet del nuovissimo Sistema di Monitoraggio Impatto Asteroidi, sviluppato dal Jet Propulsion Laboratory della NASA, è possibile visionare decine di grafici e tabelle che illustrano le probabilità di impatto – passate e future – di ogni oggetto near-Earth.

A disposizione degli utenti anche interessanti statistiche sulla grandezza dei singoli NEA, come quelle sulla grandezza media dei corpi celesti che orbitano vicino alla Terra e quelle sul numero di NEA scoperti ogni anno dal 1995 ad oggi.

Il pezzo forte del progetto CNEOS è però Sentry II, l’evoluzione del vecchio software Sentry che dal 2002 si occupa di prevedere le probabilità di possibili impatti con oggetti celesti “minori”.
Il nuovo Sentry, online da pochi giorni, è un sistema di monitoraggio che scansiona automaticamente l’intero catalogo degli asteroidi potenzialmente pericolosi per calcolarne le probabilità di impatto con la Terra per i prossimi 100 anni.

Possiamo quindi agevolmente scoprire che Bennu potrebbe dar luogo, tra il 2178 ed il 2290, a 157 potenziali impatti col nostro pianeta, mentre il meno noto asteroide 2000 SG344 presenta ben 330 potenziali drammatici impatti con la Terra tra il 2069 ed il 2121.

Come specificato dal JPL, si tratta di semplici previsioni che possono essere modificate in base ai risultati delle nuove osservazioni, motivo per cui è presente nel sito l’apposita sezione dedicata agli oggetti rimossi dalla lista degli asteroidi potenzialmente pericolosi.

Il nuovo Sentry

I telescopi di ultima generazione scoprono circa 3000 nuovi asteroidi ogni anno, ed è lecito credere che con l’evoluzione degli strumenti tale numero sia destinato a crescere nel prossimo futuro. Perciò il sistema di monitoraggio della NASA, di supporto al Planetary Defense Coordination Office, è stato adeguato alla crescenti necessità di valutazione e studio dei dati.

A differenza di quanto si possa credere, gli asteroidi non sono corpi impazziti che vagano a caso per il Sistema Solare: le loro orbite intorno al Sole sono (quasi) perfettamente predicibili, ed un algoritmo può con buona approssimazione calcolare il potenziale di rischio di impatto.

Il nuovo Sentry presenta delle importanti evoluzioni rispetto al primo software: riesce a gestire automaticamente l’effetto Yarkovsky, una particolare dinamica legata alla rotazione degli asteroidi su se stessi che può influenzarne la traiettoria finale, e riesce a calcolare finalmente l’orbita di quegli oggetti che sono talmente vicini alla Terra da essere influenzati dalla forza gravitazionale terrestre.

“La prima versione di Sentry” afferma Javier Roa Vicens che ne ha guidato lo sviluppo “è stata un ottimo sistema, operativo per quasi vent’anni: in meno di un’ora si poteva avere la probabilità d’impatto nei prossimi 100 anni di un asteroide appena scoperto”. Sentry II, il software dietro al sistema di monitoraggio più evoluto mai sviluppato dalla NASA, permetterà di individuare anche quei potenziali impatti che hanno una probabilità di verificarsi su 10 milioni.