La NASA ha un disperato bisogno di nuovi astronauti: ecco perché
L'agenzia americana sta formando e reclutando astronauti dopo aver accertato uno dei numeri più bassi della propria storia
Il troppo stroppia: questo celebre modo di dire è vero un po’ per tutti, tranne che per la NASA. L’agenzia spaziale americana, infatti, ha bisogno di nuovi astronauti da assumere, come a dire che non sono mai abbastanza per le sue missioni, presenti e future. In pratica, per raggiungere i traguardi ambiziosi di volo umano nei prossimi anni, ci si dovrà affidare a un numero maggiore di astronauti rispetto al previsto. La situazione attuale è presto detta: la NASA è abituata a portare gli astronauti soltanto nella Stazione Spaziale Internazionale (ISS), ma presto le cose dovrebbero cambiare. Il programma Artemis ha come obiettivo la Luna e non ci si può accontentare della “forza lavoro” finora sfruttata.
La prima missione con equipaggio del programma legato alla riscoperta del nostro satellite è in programma per il 2024, dunque fra due anni esatti. Si tratterà della prima fase dell’esplorazione lunare, una sorta di allenamento fondamentale per capire come sbarcare su Marte e rimanerci diverso tempo. I numeri parlano chiaro: secondo quanto emerso dall’ultimo rapporto dell’Office Investigator General, il picco massimo finora raggiunto è stato quello di 150 astronauti, un “record” registrato nel 2000. Negli anni successivi questo totale è sceso progressivamente, nello specifico con l’ultima spedizione dello Space Shuttle che risale al 2011.
Una differenza numerica evidente
Rispetto a 22 anni fa, la NASA può contare su un numero di astronauti che è quattro volte inferiore, per la precisione di tratta di 44 persone pronte ad affrontare i viaggi spaziali più ambiziosi. Una nuova era dell’esplorazione stellare è però cominciata e il ritorno sulla Luna sta facendo riflettere. Tra l’altro, bisogna ricordare che l’agenzia spaziale americana assegna agli astronauti anche altri ruoli, non solo quelli di esploratori e viaggiatori. Possono infatti essere impiegati come comunicatori, trasmettitori di informazioni del controllo missioni e persino addestratori di nuovo personale. I 44 che hanno “resistito” fino ad oggi sono la conseguenza di una serie di pensionamenti (10 l’anno) e della messa a terra di diverse navicelle.
I requisiti fondamentali
Gli astronauti della NASA non sono nemmeno intercambiabili, un dettaglio che rende urgenti come non mai le assunzioni. I voli vengono assegnati in base all’esperienza, all’addestramento con un mezzo specifico e all’adattamento con il resto dell’equipaggio. Dovendo volare fino alla Luna e a Marte, le navicelle saranno sempre più diverse e il rapporto citato in precedenza ha sottolineato questa necessità di abituarsi a comandi e postazioni mai provate prima. Una delle ultime classi di astronauti che verranno formate è stata annunciata poco tempo fa, lo scorso mese di dicembre, mentre quella precedente si è diplomata nel gennaio del 2020, poco prima che la pandemia prendesse piede.
Una volta ottenuta la qualifica di astronauta dalla NASA, comincia l’addestramento per una missione spaziale singola, una fase che dura dai 18 ai 24 mesi. Questo vuol dire che le ultime “reclute” inizieranno a volare soltanto verso la fine del 2025, ragione per cui l’agenzia potrebbe ripensare i requisiti attuali di assunzione. Il programma per prepararsi alla Luna con la missione Artemis non è ancora stato stilato e dettagliato, di sicuro c’è tempo ma è meglio non tergiversare ancora.
Simone Ricci