Nasce CODE, la coalizione con Google e Meta per gli ecosistemi aperti
CODE (Coalition for Open Digital Ecosystem) è la nuova coalizione che punta a promuovere gli ecosistemi digitali aperti: ne sono parte Google, Meta e Qualcomm
In risposta alle nuove normative UE, che andranno a limitare in modo significativo le attività delle Big Tech, nasce ufficialmente CODE ovvero la Coalition for Open Digital Ecosystem (la Coalizione per gli Ecosistemi Digitali Aperti). Tale coalizione è stata fondata da Alphabet, il gruppo di cui fa parte Google, Meta e Qualcomm. Sono parte della coalizione anche l’azienda francese Lynx, specializzata in servizi per la realtà mista, il produttore di smartphone e altri dispositivi di elettronica di consumo Honor.
Al progetto partecipano anche altre importanti realtà del mondo tech come Lenovo, leader del mercato PC e presente anche nel settore smartphone con il brand Motorola, la britannica Nothing, nota principalmente per i suoi Nothing Phone, la tedesca Wire, che propone un servizio di messaggistica criptato e multi-piattaforma e la norvegese Opera Software, conosciuta per il suo browser web.
Promuovere gli ecosistemi digitali aperti
Come lascia intendere il nome della coalizione, CODE si propone di sostenere iniziative mirate alla creazione di ecosistemi digitali aperti che garantiscono l’interoperabilità tra servizi e la possibilità per aziende di terze parti di lanciare i propri prodotti senza ostacoli, su qualsiasi piattaforma digitale. Si tratta di un tema di grandissima attualità, in particolare in Europa ma, di riflesso, anche nel resto del mondo.
La formazione della coalizione rappresenta, infatti, una risposta al Digital Markets Act (DMA) e al Digital Services Act (DSA), i provvedimenti con cui l’UE punta a limitare il ruolo di primo piano (spesso vicino a una posizione dominante) delle Big Tech e, in particolare, delle aziende definite come “gatekeeper” (in questa definizione attualmente rientrano alcuni servizi di Alphabet, Amazon, Apple, ByteDance, con TikTok, Meta a Microsoft).
Le norme UE e il futuro delle Big Tech
La promozione degli ecosistemi digitali aperti è anche un modo, per alcuni dei membri della coalizione, come Alphabet e Meta, per giocare d’anticipo e individuare le soluzioni giuste per integrare i propri servizi con le normative europee. Tali norme, in futuro, potrebbero rappresentare delle vere e proprie linee guida per lo sviluppo di legislazioni analoghe anche in altri Paesi.
CODE ha confermato di essere pronta a lavorare a stretto contatto con forze politiche, aziende e con il settore accademico per la promozione di un settore digitale aperto, con l’obiettivo di individuare le soluzioni giuste per l’implementazione di quanto previsto dal quadro normativo UE, con l’attuazione del DMA.
Secondo Stan Larroque, fondatore di Lynx, una delle aziende parte della coalizione, nel corso del prossimo futuro “l’apertura (degli ecosistemi digitali) sarà un elemento cruciale”. La coalizione, secondo Larroque, nasce dopo mesi di conversazioni sul futuro degli ecosistemi digitali e su tutti gli elementi che possono avere un impatto positivo sulla competitività (nel settore tech).