Nokia attacca Amazon: scontro per Prime Video
Nokia cita Amazon in tribunale: l'azienda americana avrebbe utilizzato brevetti Nokia per Amazon Prime Video senza autorizzazione
Nuova battaglia legale in arrivo nel settore tech: Nokia, infatti, ha avviato un’azione legale contro Amazon. Alla base di tale azione c’è il presunto utilizzo di tecnologie proprietarie di Nokia da parte di Amazon. L’azienda americana avrebbe utilizzato per il suo servizio Amazon Prime Video, senza pagare, tecnologie coperte da brevetti sviluppate da Nokia.
Nokia porta Amazon in tribunale
La notizia è stata confermata direttamente da Nokia, con un comunicato sul suo sito ufficiale. L’azienda ha chiarito di aver raggiunto, negli ultimi anni, oltre 250 accordi di licenza con altre importanti realtà del mondo tech (vengono citati gli accordi “amichevoli” con Samsung e Apple) ma di non essere riuscita a trovare un accordo con Amazon (né con HP).
Al centro della questione c’è una violazione di un “mix di brevetti multimediali” di Nokia. Tali tecnologie proprietarie sarebbero state utilizzate da Amazon per il suo servizio di streaming, Amazon Prime Video, oltre che per la realizzazione dei suoi dispositivi di streaming (non vengono citati i modelli precisi ma dovrebbe trattarsi dei dispositivi che utilizzano la piattaforma smart Fire TV, come le Fire TV Stick).
Il comunicato non entra nei dettagli dei brevetti che sarebbero stati utilizzati da Amazon senza il consenso di Nokia. Si parla, però, di varie tecnologie utilizzabili per la realizzazione di un servizio di streaming per la distribuzione su scala globale di contenuti video, come la compressione dei file video.
Nokia, infatti, ha inventato tecnologie fondamentali per i servizi multimediali di oggi, come l’ottimizzazione dei contenuti quando si passa dal video verticale a quello orizzontale, o quelle che permettono l’avanzamento veloce.
Portano la firma del team di ricerca e sviluppo di Nokia anche tecnologie che consentono di personalizzare i consigli di visione sui contenuti di un servizio, come avviene, ad esempio, nella pagina principale dell’app Prime Video.
Cosa vuole Nokia
Nokia ha confermato di aver avviato più azioni legali: ha citato Amazon negli USA, in Germania, in India e nel Regno Unito e si è rivolta anche al Tribunale dei brevetti europeo.
L’obiettivo di Nokia è ottenere una “compensazione“ per lo sviluppo di tecnologie utilizzate da servizi di terze parti. In sostanza, secondo Nokia, Amazon dovrebbe pagare delle royalties per aver integrato nei suoi servizi delle tecnologie basate su brevetti dell’azienda.
Non sono state fornite cifre precise e non è chiaro quali siano i termini degli accordi che Nokia ha raggiunto con altre aziende del settore dello streaming che utilizzano le sue tecnologie. La questione potrebbe anche concludersi con un accordo privato tra le parti. Al momento, inoltre, Amazon non ha fornito una risposta ufficiale sulla questione.