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SCIENZA

Non esisterà mai più: è uno degli animali più singolari di sempre

Il rinoceronte bianco settentrionale è praticamente estinto, ma c'è un progetto per salvarlo che vede come protagoniste le cellule staminali

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La triste sorte del rinoceronte bianco Fonte foto: Wikipedia

Ci sono dei colori in natura che non possono non attirare immediatamente l’attenzione. Nel caso dei rinoceronti, questo discorso deve essere fatto per il bianco. Non sembra proprio la tonalità tipica del mammifero dal corno inconfondibile, ma in realtà il rinoceronte bianco è una delle specie più singolari che sia mai stato possibile osservare.

Purtroppo il passato è d’obbligo in questo caso, visto che una delle sottospecie, il rinoceronte bianco settentrionale, è praticamente estinta. Che cosa è successo di preciso? Per capirlo bisogna risalire al 2018, quando l’ultimo esemplare conosciuto è morto in Kenya a causa delle continue minacce che ne hanno di fatto decimato la popolazione.

Come sarà possibile salvare il rinoceronte bianco

L’ultimo rinoceronte bianco settentrionale si chiamava Sudan, ma la sua storia non è stata dimenticata. Già un anno dopo la scomparsa, infatti, gli esperti si sono messi a lavorare sodo per salvare la specie dall’estinzione definitiva. Sono state sfruttate le cellule di altri due esemplari, prima di fertilizzarle con lo sperma dei maschi morti e che era stato congelato preventivamente. In questa maniera è stato possibile produrre 22 embrioni che dovranno essere impiantati nell’altra sottospecie, quella del rinoceronte bianco meridionale. È un metodo che fa ben sperare, ma al tempo stesso non si può essere del tutto ottimisti.

In effetti, il successo del metodo dipende da una serie di fattori, in primis la disponibilità di cellule e dello sperma già citato. L’Università di Osaka ha suggerito quindi di affidarsi alle cellule staminali della specie estinta. L’obiettivo è quello di trattarle con altre sostanze e farle diventare cellule vere e proprie per ricavare il materiale utile per la produzione di un embrione. Non è chiaro se l’esemplare femmina possa “accettare” l’impianto cellulare, un’incognita che non fa dormire sonni tranquilli. Bisogna comunque tentare, altrimenti la parola “fine” per il rinoceronte bianco sarà definitiva. C’è comunque una precisazione importante da fare sul colore di questi animali.

Il rinoceronte bianco che però non è bianco

Il termine “bianco” è forse un po’ improprio, visto che in realtà questi rinoceronti sono più che altro grigiastri. La confusione è avvenuta nel momento in cui è stato necessario tradurre il termine usato in afrikaans per descrivere il mammifero. In questa lingua, infatti, si utilizza la parola “wyd”, vale a dire “largo”. In inglese questo aggettivo corrisponde a “wide” che per motivi imprecisati è diventato “white”. L’estinzione di questi rinoceronti non deve stupire più del dovuto, anche perché fin dal passato sono stati messi in pericolo da un rischio dopo l’altro.

In particolare la caccia al rinoceronte bianco è diventata eccessiva anno dopo anno, tanto è vero che già verso la fine del XIX secolo la popolazione era ridotta all’osso. Volendo essere ancora più precisi, nel 1880 sembra ci fossero non più di 25 esemplari in Sudafrica. Le successive misure protettive hanno in parte risolto il problema, come ad esempio quando i rinoceronti sono stati trasferiti in alcuni parchi e riserve del continente africano, per non parlare degli zoo di tutto il mondo. Gli esperimenti cellulari, invece, sono davvero l’ultima spiaggia per dare ancora una possibilità a questa sfortunata specie.

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