Novità rivoluzionarie sulla Via Lattea in un evento dedicato: la data
La Via Lattea potrebbe diventare presto lo scenario di una novità rivoluzionaria, come reso noto dall'ESO e dall'EHT, pronti a svelarla il 12 maggio
Ormai non si contano più le volte in cui astronomi e scienziati hanno annunciato un evento epocale dal punto di vista spaziale. La definizione usata è proprio questa per quel che riguarda la data del prossimo 12 maggio. Mancano poco meno di due settimane a un appuntamento che si riferisce alla Via Lattea e a un’immagine destinata a lasciare a bocca aperta anche i meno avvezzi a questa materia.
La giornata è quella scelta dall’European Southern Observatory (ESO) e dall’Event Horizon Telescope (EHT) per una conferenza stampa congiunta in cui sarà svelato il primo scatto storico di un buco nero, di cui si è appena scoperto l’antenato primordiale, più precisamente la presenza dello stesso al centro della nostra galassia. Ci sono già delle anteprime che stanno intrigando il mondo intero.
La conferenza stampa avverrà nel quartier generale dell’ESO a Monaco di Baviera, ma ci saranno anche altri eventi in contemporanea, per la precisione a Washington, a Città del Messico, a Tokyo e persino in Cile e a Taiwan. Ma perché questa immagine, che ha a che fare con la Via Lattea, è così importante? Il comunicato di ESO e EHT è stato intitolato un po’ cripticamente “Rivoluzionari risultati relativi alla Via Lattea provenienti dall’Event Horizon Telescope”, ma è stata l’enfasi degli scienziati a rendere l’annuncio ancora più speciale. Si tratta infatti di un entusiasmo non molto diverso da quello del 2019 in cui si parlò della prima storica immagine di un buco nero (nella galassia M87).
Mai accontentarsi
Ormai abbiamo fotografato il momento esatto in cui nasce un buco nero, ma in questo ambito non ci si accontenta mai. La convocazione della conferenza stampa che riguarda la Via Lattea ha fatto pensare immediatamente come il prossimo 12 maggio sarà svelata la prima immagine del buco nero al centro della nostra galassia. Per ora ci si è limitati a uno scatto affascinante ma anche un po’ sfocato e non di ottima qualità, di conseguenza tra due settimane la risoluzione attesa dovrebbe essere di gran lunga superiore. Tra l’altro, il buco nero in questione ha un nome ben preciso con cui è stato ribattezzato da subito.
Il precedente del 2019
Si sta parlando di Sagittarius A*, un corpo celeste piuttosto massiccio che è esattamente al centro della Via Lattea: si chiama in questo modo perché è presente nella costellazione del Sagittario e viene approfondito ormai da diverso tempo con misurazioni sempre più sofisticate e radiotelescopi che cercano di carpirne ogni dettaglio. Sono passati appena tre anni dalla presentazione dell’immagine di un buco nero, o meglio dell’ombra del suo orizzonte, nella galassia M87 che dista 55 milioni di anni luce dalla Terra. L’attesa è ovviamente trepidante.
A questo punto, però, sorge spontanea una domanda. Per quale motivo è stato possibile notare un buco nero in una galassia lontana e ci è voluto molto più tempo per la nostra, la Via Lattea per l’appunto? L’osservazione del nostro sistema solare è molto più complicata, visto che ci sono moltissime polveri e materie interstellari tra la Terra e il centro della galassia, di conseguenza gli strumenti usati incontrano spesso delle difficoltà. Il primo buco nero “vagabondo” si trova a 5mila anni luce da noi, ora non rimane che fare il conto alla rovescia per capire cosa avverrà il prossimo 12 maggio.