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SCIENZA

Perché siamo destinati a dormire sempre meno

In che modo il cambiamento climatico, insieme alle tantissime conseguenze causate, sta avendo degli effetti negativi sulla qualità del nostro sonno

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cambiamento climatico sonno Fonte foto: 123RF

Il riscaldamento globale sta chiaramente causando un sacco di problematiche. Dall’aumento delle temperature minime e massime all’innalzamento del livello del mare, dall’intensificarsi delle precipitazioni alla diminuzione dei ghiacciai. Tra le tante spunta una che riguarda la qualità di come dormiamo. 

Il cambiamento climatico preferisce la notte al giorno e ci ruba il sonno. Per il troppo caldo, infatti, in media dormiamo 44 ore in meno all’anno. Non sembrerà tantissimo ma parliamo di 11 notti in totale, con ore di sonno sensibilmente inferiori alle soglie di sicurezza previste dall’Oms.

Ma in che modo il riscaldamento globale peggiora la qualità del nostro sonno?

Come il cambiamento climatico peggiora il nostro sonno: lo studio

Una ricerca condotta dall’Università di Copenhagen prende in considerazione questo fenomeno e non esclude le possibili conseguenze a lungo termine. La mancanza di sonno è stata associata a una riduzione delle prestazioni cognitive, a una diminuzione della produttività, a una funzione immunitaria compromessa, a esiti cardiovascolari negativi e stati psicologici ansioso-depressivi.

Un team di ricercatori danesi ha analizzato i dati forniti da 47mila braccialetti per il monitoraggio del sonno, usati per 7 milioni di notti in 68 paesi diversi. Quello che è emerso è che il caldo colpisce alcuni gruppi più di altri e l’impatto aumenta con l’età. Le persone con più di 70 anni sono circa due volte più sensibili e subiscono una perdita di sonno di 30 minuti. Anche le donne sono più colpite, con una perdita del 25% di sonno in più rispetto alla media.

“I nostri risultati suggeriscono che la perdita di sonno indotta dalla temperatura è evidente in tutte le fasce demografiche e che l’aumento delle temperature porta a una perdita di sonno all’interno della persona in tutte le stagioni, con le perdite maggiori durante i mesi più caldi e nelle notti in cui le temperature minime superano i 10°C”, concludono i ricercatori.

Effetti cambiamento climatico sul sonno: il nostro corpo non si adatta

I nostri corpi regolano la loro temperatura interna in uno spettro molto ristretto. Bastano pochi gradi di temperatura in più o in meno e l’organismo inizia a funzionare in modo peggiore. La necessità di controllare la nostra temperatura corporea ci rende meno flessibili di fronte al peggioramento delle condizioni del sonno. Anche se gli esseri umani sono straordinariamente adattivi, ci sono dei limiti fisici di cui bisogna tenere conto. Il sonno in condizioni di caldo eccessivo, secondo le analisi, potrebbe quindi essere un gran problema.

Non si tratta di certo di una situazione da prendere alla leggera, afferma Jose Guillermo Cedeno Laurent, ricercatore di salute ambientale ad Harvard. Per Cedeno Laurent, i legami tra la privazione del sonno e il peggioramento della salute, sia fisica che mentale, sono talmente evidenti che non si possono ignorare, per questo motivo – ha affermato lo stesso – vanno risolte tutte le questioni che potrebbero peggiorare la situazione.

Una possibile soluzione ai deficit di sonno indotti dal riscaldamento globale? Alcuni suggeriscono l’installazione l’aria condizionata nelle case di tutto il mondo. Ma non è così semplice, perché si tratta di una proposta che rappresenta un’enorme sfida dal punto di vista economico e ambientale.