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Potrebbe esserci vita extraterrestre in un mondo minuscolo vicino Saturno

Gli scienziati stanno lavorando ad una nuova missione esplorativa, per studiare da vicino Encelado: sulla luna di Saturno potrebbe esserci vita extraterrestre.

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Encelado Fonte foto: 123RF

Saturno è un pianeta estremamente interessante, ma anche difficile da studiare: questo gigante gassoso circondato da anelli è infatti molto distante dalla Terra e le nostre attuali tecnologie hanno ancora poche possibilità di avvicinarsi a sufficienza per poter dare un’occhiata più approfondita. Negli ultimi anni, particolare attenzione è stata catturata da una delle sue lune, Encelado. Da quando gli scienziati vi hanno scoperto la presenza di acqua, il satellite è diventato uno dei candidati perfetti per la ricerca di vita extraterrestre. E ora si sta organizzando una nuova missione per fare chiarezza su questo aspetto misterioso.

Encelado, tracce di vita extraterrestre

Tra tutti i pianeti che compongono il nostro Sistema Solare, quello di Saturno occupa senz’altro una posizione particolare: è il secondo più massiccio ed è un gigante gassoso, con un raggio di quasi 9,5 volte maggiore a quello della Terra e una massa ben 95 volte superiore. Inoltre possiede un enorme sistema di anelli ghiacciati che lo circondano e ben 146 lune in orbita attorno ad esso (almeno stando agli ultimi calcoli effettuati). Una di queste è Encelado, che per molti anni non ha riscontrato l’interesse degli scienziati. Almeno fin quando non sono stati trovati indizi di vita extraterrestre.

Encelado, osservato per la prima volta nel 1789 dall’astronomo William Herschel, è il sesto satellite naturale di Saturno in ordine di grandezza. Misura poco meno di 500 km di diametro e, almeno fino al passaggio delle sonde Voyager, non è mai stato particolarmente studiato. Negli ultimi anni, gli scienziati hanno scoperto che la sua superficie è costellata di piccoli geyser che eruttano periodicamente acqua nello spazio. Questi pennacchi, inoltre, contengono composti organici complessi come propano ed etano.

Encelado ha tre ingredienti chiave considerati essenziali per la formazione della vita. Ha acqua liquida, materiale organico e una fonte di calore. Questa combinazione la rende la mia luna preferita dell’intero Sistema Solare” – ha affermato l’astronomo Michele Dougherty, dell’Imperial College di Londra. Un interesse, il suo, condiviso da gran parte della comunità scientifica. Per questo motivo, l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) sta mettendo a punto una nuova missione esplorativa per viaggiare verso Encelado e altre lune “promettenti” presenti in questa regione del Sistema Solare.

La nuova missione per studiare Encelado

L’ESA sta tenendo in considerazione tre obiettivi principali per la sua prossima missione: Europa, la luna di Giove ricoperta di ghiaccio, Titano, la luna di Saturno ricca di idrocarburi, ed Encelado. La presenza di oceani sotterranei in questi tre piccoli mondi lontani li rende candidati promettenti per trovare tracce di vita aliena. Dopo una lunga discussione, gli esperti hanno concordato che la prima luna a dover essere esplorata è proprio Encelado: entro il 2040, dovrebbe prendere vita una missione che ha come obiettivo il lancio di una sonda robot in grado di atterrare sul satellite o di orbitare attraverso i suoi geyser.

“La missione fornirebbe un enorme ritorno scientifico e sarebbe fondamentale per il successo del rilevamento di biofirme sulle lune ghiacciate” – ha dichiarato l’astrobiologa Zita Martins, dell’Instituto Superior Técnico. Tuttavia, non è certo un’impresa facile: non solo Encelado è molto distante, ma è anche un mondo piccolo e con una gravità debole. Questo significa che sarà necessario molto carburante affinché la sonda rallenti a sufficienza da entrare nella sua orbita, invece di sfrecciare oltre il “bersaglio” e continuare a viaggiare nello spazio interstellare.

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