Prezzi benzina: arriva l'app per risparmiare
Il Governo promette una nuova app ufficiale per monitorare i prezzi dei carburanti applicati dai rifornimenti ma, probabilmente, si tratta di un servizio che già esiste da tempo
Una nuova app per sapere dove la benzina costa meno. Si dirà: ce ne sono mille. E’ vero, ma la prossima sarà quella ufficiale del Governo Italiano e avrà delle funzioni in più, che le app di terze parti non possono avere. L’annuncio di questa nuova app arriva dopo la fallita trattativa con i benzinai, che ha portato questi ultimi a confermare lo sciopero del 24 gennaio.
Tutto parte dalla richiesta ai benzinai, da parte del Governo, di esporre più informazioni sui prezzi dei carburanti nei famosi cartelli che ogni rifornimento deve mostrare affinché il cliente possa sapere con largo anticipo quanto pagherà il carburante. Richiesta rispedita al mittente, per ricevere in cambio la promessa di un’app e di un QR Code.
Prezzi benzina: il QR Code
L’ipotesi del QR Code è un compromesso tra ciò che chiede il Governo (l’esposizione del prezzo medio regionale oltre a quello praticato alla pompa) e quello che vorrebbero i benzinai (lasciare le cose come stanno).
I titolari delle pompe di benzina sono dunque disposti ad esporre un foglietto con stampato un QR Code, che l’automobilista può leggere con Google Lens o altre app per ottenere il prezzo medio regionale di ogni carburante. Il sistema, sembra di capire, dovrebbe essere gestito direttamente dal Governo e il benzinaio dovrebbe limitarsi a stampare il foglio e metterlo in bella vista.
Con questo metodo, dunque, si salvano capra e cavoli: l’automobilista può sapere se il benzinaio dove sta facendo rifornimento è molto più caro (o molto meno) rispetto alla media in quella regione e, allo stesso tempo, non si confonde quando passa davanti alla stazione di rifornimento, perché non vede nessun cartello in più.
Prezzi benzina: la nuova app
Ben più complessa è la questione dell’app. Su di essa, però, i dettagli sono ancora scarsissimi. Si ipotizza che tramite l’app il cittadino possa conoscere il prezzo medio regionale, ma anche la localizzazione dei distributori più economici. Per ottenere questa funzione, però, l’utente dovrà concedere all’app l’accesso alla sua posizione geografica.
Quello che non è chiaro, invece, è da dove verranno i dati e da chi saranno controllati. Oggi, infatti, il Governo mette a disposizione di tutti un report sui “Prezzi medi settimanali dei carburanti e combustibili“, ma la rilevazione non è certo in tempo reale e, per di più, è nazionale e non locale.
Le tantissime app per monitorare i prezzi dei carburanti, che esistono ormai da anni, lavorano in un modo diverso e tramite delle stime dei prezzi. In pratica raccolgono il prezzo nazionale di ogni carburante presso ogni grande marchio di distribuzione e, poi, cercano nei dintorni tutte le pompe di quel marchio.
Ma se poi il singolo benzinaio applica un prezzo leggermente diverso, allora l’app non può saperlo e l’automobilista può avere anche qualche brutta sorpresa.
L’app del Governo, invece, potrebbe essere più efficiente se avesse accesso ai dati di “Osservaprezzi Carburanti“.
Che cos’è Osservaprezzi Carburanti
Osservaprezzi Carburanti è un altro servizio del Governo italiano, che si basa sulle comunicazioni telematiche dei prezzi che ogni gestore di rifornimento di carburanti deve, obbligatoriamente, fare ogni volta che cambia il prezzo di vendita di un prodotto.
Osservaprezzi Carburanti è anche un sito Web, ma non anche un’app, dal quale è possibile visualizzare in una mappa i rifornimenti disponibili in zona (bisogna inserire il proprio indirizzo o CAP) e, in una tabella, i prezzi praticati per ogni carburante. In più, vengono visualizzate anche data e ora dell’ultima comunicazione dei prezzi.
A ben guardare, dunque, la nuova app annunciata dal Governo potrebbe non essere altro che l’app di Osservaprezzi Carburanti che, invece di chiederci di inserire il nostro indirizzo, lo legge direttamente accedendo alla posizione GPS del nostro smartphone.