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SCIENZA

Qualcosa sta divorando la terra: scatta l'allarme parassiti

Negli Stati Uniti, ma non solo, il clima impazzito non ha fatto altro che aumentare l'appetito dei parassiti delle colture agricole

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Da qualche tempo a questa parte, sembra esserci sempre una risposta pronta per spiegare i principali problemi del nostro pianeta: il riscaldamento globale. Non è una replica semplicistica e priva di spiegazioni, questa situazione sta davvero causando uno stravolgimento dopo l’altro, come ben dimostrato da quanto sta accadendo ai parassiti.

Negli Stati Uniti, in particolare, questi organismi stanno letteralmente divorando le colture alimentari (mais in primis) avanzando in modo impressionante e sfruttando il clima impazzito. Sarà anche vero che i parassiti possono renderci più attraenti, ma in base a una nuova ricerca scientifica questo discorso non vale assolutamente per l’ambiente.

Un gruppo di studiosi dell’Università della North Carolina si è focalizzato su alcuni parassiti specifici, vale a dire quelli noti come Helicoverpa Zea. Si tratta di organismi di impatto non indifferente, visto che riescono a colpire oltre cento colture, tra cui quella della melanzana, del pomodoro e del peperone. Le loro abitudini sono tipicamente migratorie e adorano andare alla ricerca di climi caldi oppure miti. La ricerca a stelle e strisce ha preso in esame una pubblicazione precedente (risalente al 2018) in cui era emerso come un riscaldamento di appena due gradi potrebbe accrescere l’appetito dei parassiti, rendendoli ancora più distruttivi. Il problema, però, non si limita ai soli Stati Uniti.

Gli allarmi lanciati in passato

Va infatti ricordato che il caldo e le temperature esagerate di questa estate ormai agli sgoccioli hanno messo sotto stress anche i raccolti europei, con rese in calo proprio a causa della siccità. La scomparsa dei parassiti avrebbe conseguenze nefaste su tutto l’ecosistema, eppure l’aggressività attuale degli organismi non può essere sottovalutata. L’allarme è stato lanciato in più di una occasione. Ad esempio, nel 2013 il riscaldamento globale fu additato dagli esperti delle università inglesi di Exeter e Oxford per spiegare la maggiore diffusione di parassiti delle colture agricole, con una perdita della produzione stimata in ben 16 punti percentuali.

Un cambiamento continuo

Anche l’Università di Helsinki si è trovata sulla stessa lunghezza d’onda con il proprio studio del 2020. In questo caso, i parassiti esaminati sono stati quelli di paesi come Canada, Russia, Norvegia, Finlandia e Islanda, letteralmente cambiati a causa del già citato riscaldamento globale. Nell’Artico, in particolare, i cambiamenti climatici e le disparità tra una regione e l’altra sono accentuati come non mai ed è per questo che i parassiti “locali” sono utili per capire come intervenire ed evitare guai peggiori. Non bisogna comunque fare di tutta l’erba un fascio, gli organismi in questione sono normalmente “alleati” dell’ecosistema.

A tal proposito si possono citare le parole di Jimmy Bernot, biologo evolutivo che vorrebbe maggiore rispetto per i parassiti, definiti senza mezzi termini come “forma di vita di straordinario successo”. Secondo l’esperto, il parassitismo è una sorta di simbiosi: alcuni esemplari sono letali e dannosi, altri invece non causano alcun problema, anzi si rivelano utili per l’ambiente proteggendo piante e animali. Non è un caso che persino dei parassiti odiati come i pidocchi potranno presto essere sfruttati per svelarci i principali misteri dei nostri antenati. Un’altra estate sta finendo, ma se si vorranno evitare altri allarmi, si dovrà cominciare a prendere tremendamente sul serio il riscaldamento globale.