Nel 2016 raddoppiati gli attacchi ransomware. PMI nel mirino
Secondo il report di Check Point, gli hacker continuano a violare le aziende soprattutto attraverso questa forma di malware. Scoperti nuovi file per lo spam

Il 2016 è stato un anno horribilis per la sicurezza informatica, come confermano i numerosi attacchi ai danni di aziende e privati. In particolare si è registrata una crescita dei ransomware, una tipologia di malware che prende in ostaggio i dati degli utenti.
Secondo Check Point Technologies, un’azienda specializzata in soluzioni di cybersecurity, le violazioni informatiche per mano dei ransomware sono addirittura raddoppiate nel secondo semestre del 2016. Dando un’occhiata al report H2 2016 Global Threat Intelligence Trends, gli attacchi hackersono passati dal 5,5% al 10,5%. A farne le spese sono state soprattutto aziende e istituzioni. E purtroppo, come ricorda sempre Check Point, nel 2017 il numero delle intromissioni informatiche sarà destinato a crescere.
I ransomware, un fenomeno in forte crescita

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Check Point, nel suo report, evidenzia alcuni dei trend che si sono verificati nel corso del 2016. L’azienda esperta in sicurezza informatica sottolinea come i ransomware siano aumentati e siano diventati lo strumento principale attraverso cui gli hacker colpiscono il mondo del business. L’anno precedente è emersa anche una nuova minaccia alla cybersecurity: gli attacchi DDoS tramite i dispositivi dell’Internet of Things. È il caso, ad esempio, di Mirai, un malware in grado di lanciare attacchi su larga scala, sfruttando proprio le vulnerabilità degli oggetti IoT. Nel secondo semestre del 2016, secondo il report, sono state scoperte anche delle nuove tipologia di file per le campagne di spam.
Conficker, la variante più diffusa
La variante di malware più riscontrata, sempre facendo riferimento allo studio di Check Point Technologies, è Conficker, un worm che permette ai pirati informatici di scaricare in remoto sul dispositivo altri malware. Al secondo posto, in questa preoccupante classifica, si colloca Sality, un virus che, come la variante precedente, infetta il device e consente agli hacker di controllarlo a distanza. Tornando invece ai ransomware, nel secondo semestre del 2016 il più diffuso è stato Locky, mentre Cryptowall, un Rootkit quasi impossibile da trovare, è stato il secondo malware più presente.
I malware per dispositivi mobili
Chiudiamo con i malware per i dispositivi mobili, che purtroppo non risparmiano nessun sistema operativo. Il più diffuso è stato Hummingbad, un software che installa sui device applicazioni malevoli che poi possono essere usate dagli hacker per acquisire le credenziali degli utenti e bucare la crittografia delle aziende.
Come difendersi dagli attacchi hacker
Cliccando sui link che seguono, invece, potrete scoprire suggerimenti, alcuni più tecnici altri più alla portata di tutti, riguardanti la sicurezza informatica e scoprire le tipologie di attacchi più comuni: dagli attacchi DDoS al phishing, passando per le botnet.
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