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La "danza cosmica" tra Marte e Terra: come il Pianeta Rosso influisce sui nostri Oceani

Come fa Marte a influire sulle correnti oceaniche della Terra, dando vita a vortici nelle profondità? Lo spiega un recente studio

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L’hanno definita una lenta “danza cosmica” tra Marte e Terra. Come riporta un recente studio pubblicato sulla rivista Nature Communications, l’interazione gravitazionale tra il nostro Pianeta e il Pianeta Rosso influenza le correnti oceaniche con uno schema che si ripete ogni 2,4 milioni di anni circa. Una scoperta importante che potrebbe aiutare gli scienziati a comprendere meglio i cambiamenti climatici terrestri e come si evolveranno in futuro.

Il nuovo studio sul binomio Marte-Terra

Lo studio dal titolo Deep-sea hiatus record reveals orbital pacing by 2.4 Myr eccentricity grand cycles, pubblicato lo scorso marzo sulla rivista Nature Communications, ha proposto una nuova analisi dei dati geologici dei nostri oceani e ha dimostrato come Marte influisca sulle correnti oceaniche terrestri e non solo.

“Siamo rimasti sorpresi di trovare questi cicli di 2,4 milioni di anni nei nostri dati sedimentari delle profondità marine – ha affermato la geoscienziata Adriana Dutkiewicz dell’Università di Sydney, autrice principale dello studio  -. C’è solo un modo per spiegarli: sono collegati ai cicli nelle interazioni di Marte e della Terra in orbita attorno al Sole“. In sostanza gli scienziati hanno identificato un “grande ciclo” astronomico che si ripete ogni 2,4 milioni di anni e che è strettamente connesso all’allineamento delle orbite di Marte e della Terra.

Situato a circa 140 milioni di chilometri dal nostro Pianeta, Marte svolge dunque un ruolo molto più importante di quanto si credesse nei processi oceanici terrestri, influenzando la formazione di grandi vortici marini nelle profondità. Una conclusione che è stata resa possibile da una analisi approfondita di centinaia di dati raccolti nel corso di mezzo secolo, inclusi campioni sedimentari raccolti nel fonale oceanico in diverse parti della Terra.

Gli effetti di Marte sulle correnti oceaniche

La professoressa Dutkiewicz e il suo team – composto da scienziati dell’EarthByte Group – Scuola di Geoscienze dell’Università di Sydney  in Australia e dell’Istituto di Scienze della Terra dell’Università della Sorbona di Parigi in Francia – si sono messi all’opera per verificare come le correnti oceaniche accelerano o decelerano in rapporto a un clima più caldo. Un’analisi necessaria visti gli ultimi fenomeni preoccupanti come l’AMOC, una delle più importanti correnti oceaniche della Terra che secondo gli ultimi studi sembrerebbe andare verso il collasso.

Le correnti oceaniche alterano i sedimenti nelle profondità e provocano delle “rotture”. Alcune di queste inaspettatamente si sono verificate con precisione quasi matematica, ogni 2,4 milioni di anni, vale a dire ogni qualvolta l’interazione tra Terra e Marte abbia modificato l’eccentricità dell’orbita terrestre, facendo sì che aumentasse la quantità di energia ricevuta dal Sole. Temperature più alte aumentano la velocità delle correnti oceaniche e formano così dei vortici.

Dunque l’influenza di Marte sull’orbita terrestre ciclicamente ha un effetto sulla velocità delle correnti oceaniche. La conclusione è che c’è una connessione tra l’interazione gravitazionale tra Marte e la terra e il riscaldamento terrestre, una nuova scoperta che consentirà agli scienziati di migliorare i modelli climatici in loro possesso. Significa, dunque, che potranno prevedere con maggiore precisione i cambiamenti del clima che non sono strettamente legati alla crisi climatica dovuta alle emissioni di CO2 e di tutto ciò che è connesso all’attività umana.

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