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SCIENZA

Trovato conservato in una roccia il fossile del "drago volante”

Si tratta di uno pterosauro della famiglia dei Rhamphorhynchinae che, di media, erano più piccoli rispetto agli pterodattiloidi. È il primo del suo genere a essere scoperto nell’emisfero australe.

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Trovato conservato in una roccia il fossile del "drago volante” Fonte foto: 123rf

Gli scienziati hanno identificato i resti fossili di un cosiddetto “drago volante” nel deserto di Atacama in Cile. La lucertola alata dissotterrata tra la sabbia è il primo caso di esemplare di pterosauro scoperto nell’emisfero australe. Questa specie volava in cielo circa 160 milioni di anni fa con un’apertura alare di circa due metri, una coda lunga e appuntita e denti sporgenti verso l’esterno, caratteristiche che hanno dato alla creatura dell’era giurassica il soprannome di “drago”. Anche se restano sconosciuti il genere e la specie esatta del fossile trovato in Cile, gli scienziati ritengano sia appartenuto ai Rhamphorrhynchinae, una sottofamiglia di rhamphorhynchoids, che erano uno dei due principali tipi di pterosauri insieme agli pterodattiloidi.

Il fossile di drago volante ritrovato in Cile

La scoperta nel deserto di Atacama rappresenta la prima evidenza della presenza di un membro della sottofamiglia Rhamphorhynchinae al di sotto dell’equatore. Rispetto agli pterodattiloidi, le Rhamphorhynchinae erano in media più piccole, sfoggiavano code più lunghe e, invece dei becchi, possedevano mascelle completamente dentate, che probabilmente usavano per catturare i pesci e i piccoli mammiferi marini dal mare. “Questa scoperta è stata molto eccitante”, ha detto lo scienziato che ha guidato l’indagine Jhonatan Alarcón, dell’Università del Cile. “Siamo i primi paleontologi a rivelare la presenza della sottofamiglia Rhamphorhynchinae nell’emisfero australe. Prima di questa scoperta – ha aggiunyo – si pensava che questi pterosauri non fossero esistiti a queste latitudini”.

A scoprire il fossile è stato in realtà Osvaldo Rojas, direttore del Museo di Storia Naturale del Deserto di Atacama. Nel 2009 Rojas ha spaccato una roccia che lo aveva incuriosito e ha trovato le ossa fossilizzate dell’antico rettile conservate all’interno. Un’analisi di Alarcón ha rivelato che gli antichi resti appartenevano a una specie sconosciuta della sottofamiglia Rhamphorhynchinae. Ora si sta cercando di capire come i resti del rettile siano finiti così a sud sulle sabbie del luogo più arido della Terra. Alarcón ritiene non si possa dire che “questo pterosauro sia una specie migratrice“, ma la scoperta suggerisce che almeno un membro di Rhamphorhynchinae si è spostato dall’emisfero settentrionale all’emisfero australe.

Intanto, in Nuova Zelanda, un gruppo di ragazzini tra i 10 e i 18 anni dell’Hamilton Junior Naturalistic Club ha scoperto una nuova specie di pinguino gigante dell’Oligocene, mai studiata fino a ora.

Stefania Bernardini

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